Giornata dell’autismo. Il Coro Siyahamba sabato 12 a Margno

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Il Coro Siyahamba di Ballabio si esibirà sabato 12 marzo nella chiesa di San Bartolomeo a Margno.
Il Coro Siyahamba di Ballabio diretto da Massimo Gilardoni si esibirà sabato 12 marzo nella chiesa di San Bartolomeo a Margno.

 

MARGNO – Un concerto per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’autismo. In concomitanza con la Giornata mondiale istituita dalle Nazioni Unite nel 2007, anche la musica scende in campo. A mobilitarsi è in particolare la Valsassina e, nello specifico, uno tra i suoi cori più rappresentativi, il “Siyahamba” di Ballabio.

La formazione corale diretta dal maestro Massimo Gilardoni si esibirà infatti nel fine settimana proprio a favore della Giornata dell’autismo. L’appuntamento è per sabato 12 marzo nella chiesa di San Bartolomeo a Margno.

Con inizio alle ore 20.45 il coro proporrà un concerto di brani spiritual e gospel che rappresenterà un vero e proprio percorso attraverso il canto cristiano nella cultura afro-americana.

Coro-Siyahamba_Ballabio (1)Scopo della “Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo” è promuovere  la ricerca e il miglioramento dei servizi e contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone affette da questa patologia, così che possano condurre un’esistenza soddisfacente.

L’autismo è una particolare forma di disabilità diversa da tutte le altre e le conoscenze in materia sono ancora carenti, tanto che l’impegno delle istituzioni è spesso insufficiente nonostante il fenomeno sia più comune di quanto si pensi. La patologia è infatti in crescita e colpisce un bambino su 50.

Secondo una ricerca condotta dal Censis, l’Italia è tra i Paesi europei che destinano meno risorse alla protezione sociale delle persone con disabilità. La carenza di preparazione riguarda spesso scuole e terzo settore, troppe volte incapaci di farsi carico delle persone autistiche, impedendo loro di avere pari opportunità educative e di sviluppo professionale.

Dalla scuola fino al terzo settore le famiglie denunciano la carenza di professionalità in grado di prendersi carico delle persone con autismo, quindi il mancato rispetto del diritto ad avere pari opportunità educative e di sviluppo professionale.

La limitata disponibilità di percorsi integrati tra il servizio sanitario, le scuole e le associazioni che operano nel sociale determina una frammentazione degli interventi, con conseguente diminuzione della loro efficacia.