Gli alpini e monsignor Georg a Colico: “Mai più simili orrori”

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Un momento del raduno delle penne nere di domenica 1° febbraio a Colico nel ricordo della battaglia di Nikolajewka.
Un momento del raduno delle penne nere di domenica 1° febbraio a Colico nel ricordo della battaglia di Nikolajewka.

COLICO – E’ il giorno degli alpini, per Colico e per i colichesi. E’ il giorno delle celebrazioni per il settantaduesimo anniversario della storica battaglia di Nikolajewka, combattuta negli anni della seconda guerra mondiale.

E’ il giorno del ricordo. E nel capoluogo dell’Alto Lario lecchese si sono date appuntamento oggi, domenica 1° febbraio, centinaia di penne nere. Una decina le sezioni Ana rappresentate (Lecco, Como, Monza, Bergamo, Sondrio, Tirano, Milano, Bassano e Vicenza) e oltre 100 i gruppi provenienti da varie province della Lombardia, oltre che dal Piemonte e dal Veneto.

Con loro i vertici dell’Associazione nazionale alpini, autorità militari e civili, sindaci e pubblici amministratori, la fanfara militare della Brigata Taurinense di Torino e la fanfara alpina “Alto Lario”. Poi il generale Marcello Bellacicco, dallo scorso anno comandante  della Divisione Tridentina e vicecomandante delle Truppe alpine, il picchetto armato del V Reggimento alpini di Vipiteno e monsignor Georg Gänswein, dal 2012 prefetto della Casa pontificia.

Monsignor Georg Gänswein dutante la sua omelia nella parrocchiale di San Giorgio.
Monsignor Georg Gänswein durante la sua omelia nella parrocchiale colichese di San Giorgio.

E’ toccato a lui, che molti ricordano nel ruolo di segretario personale di Benedetto XVI e in quanto tale costantemente al fianco di Papa Ratzinger, presiedere la celebrazione della messa nella chiesa di San Giorgio affiancato dal parroco di Colico, don Giovanni Quadrio, e da padre Ludovico Valenti, priore abate dell’Abbazia cistercense di Piona.

Intensa, nella domenica in cui si celebra la Giornata nazionale per la vita, la riflessione di monsignor Georg durante l’omelia, con un esplicito riferimento all’esigenza di poter disporre di cristiani “capaci di mostrare la bellezza del Vangelo, perché soltanto la parola di Gesù può salvare”. E toccante, a fine cerimonia, la lettura della preghiera dell’alpino da parte di Luigi Bernardi, presidente della sezione “Alto Lario” di Colico, cui si doveva l’organizzazione dell’evento.

Prima e dopo la celebrazione eucaristica, accompagnata dai canti del Coro “Musica viva” diretto dal maestro Giorgio Senese e seguita dalla consegna di una targa ricordo al prefetto della Casa pontificia, le penne nere hanno sfilato per le strade di Colico, per l’occasione addobbate con bandiere e striscioni tricolori e con scritte inneggianti agli alpini.

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Al monumento ai Caduti, davanti al palazzo municipale, è stata successivamente deposta una corona di alloro e si è tenuta la commemorazione ufficiale, introdotta dall’indirizzo di saluto del presidente dell’Ana colichese.

“Nikolajewka – ha detto Luigi Bernardi – rappresenta un evento tra i più drammatici e al tempo stesso più esaltanti della nostra storia alpina. Siamo sul fronte russo nel gennaio del ’43 e dei 62.000 alpini partiti ne tornarono soltanto 19.000”. “Vogliamo che simili orrori non si ripetano più – ha aggiunto – e che siano monito e insegnamento per le nuove generazioni”.

Dopo di lui il sindaco, Raffaele Grega, ha parlato degli alpini come “esempio di coraggio, di lealtà e fedeltà alla bandiera”. “Dobbiamo tutti impegnarci – ha sottolineato il primo cittadino – perché il sacrificio di molti di loro non sia vano e in particolare ai giovani dobbiamo saper trasmettere i loro valori”.

Oltremodo sentita la testimonianza di Beppe Parazzini, già presidente nazionale dell’Ana e attuale past president dell’associazione.  “La nostra voce si incrina sempre quando ricordiamo persone che ci hanno lasciato dopo essere state di esempio per il loro stile di vita e per come hanno saputo interpretare la loro esistenza – ha affermato – ma noi dobbiamo e vogliamo ricordare anche quelli che sono tornati, dopo avere indicato alla propria comunità qual era il dovere da compiere”.

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Poi un appello ai giovani: “Stare al mondo è oneroso e a volte costa fatica, ma se saprete camminare su questa strada sarete felici”.

“Noi alpini amiamo la vita – ha aggiunto Parazzini – e il nostro campo di lavoro è l’amicizia. Ecco perché è sempre un piacere, per noi, ritrovarci”.

“Dobbiamo pensare all’eredità che abbiamo ricevuto – ha detto dal canto suo il generale Marcello Bellacicco – ed è un’eredità che ci porta a parlare di senso della patria. Nelle nostre missioni all’estero portiamo stabilità laddove non c’è pace, tenendo sempre alto il valore della vita”. “Oggi più mai siamo consapevoli di cosa significhi perderla”, ha specificato.

Quindi un ultimo appello: “State sempre vicini a chi, in uniforme, serve la gente”. Un applauso e il congedo, ricordando Nikolajewka.

DI SEGUITO, TUTTE LE IMMAGINI DEL RADUNO DI DOMENICA 1° FEBBRAIO A COLICO NEL RICORDO DELLA STORICA BATTAGLIA DI NIKOLAJEWKA