Gli scatti di Renzi nella nuova rubrica fotografica Attimi dedicata alla fauna

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LECCO – Undicesima rubrica quella che ha fatto capolino su Lecconotizie.com a cura del fotografo Francesco Renzi, lecchese, classe 1966, architetto di professione e fotografo di lunga data.

Tra i numerosi premi in concorsi fotografici di livello nazionale e internazionale che ha ricevuto, ricordiamo la coppa del mondo con la nazionale italiana nel 2008 e nel 2010, senza dimenticare le numerose proiezioni ed esposizioni con le sue fotografie allestite presso diversi centri delle province di Lecco, Como e Sondrio mentre molti suoi scatti sono stati pubblicati su riviste, libri e anche sul prestigioso Daily Telegraph di Londra.

In questa nuova rubrica intitolata Attimi, Renzi illustrerà di volta in volta la fauna che caratterizza in particolare il territorio lombardo. Per ogni specie trattata verrà data una breve descrizione delle caratteristiche fisiche salienti, delle abitudini e qualche curiosità. Verranno inoltre indicate le località dove, con un po’ di fortuna e pazienza, è possibile incontrarla e, se si ha la capacità di cogliere…l’Attimo… magari anche di fotografarla.

E allora cominciamo, partendo dallo Stambecco:

Attimi #1 – Lo Stambecco

Lo stambecco è un mammifero che possiamo incontrare abbastanza facilmente nel corso delle passeggiate sulle nostre montagne. Predilige gli ambienti rocciosi dove, grazie ai suoi zoccoli particolari è capace di muoversi con estrema agilità su tutti i pendii. Gli zoccoli infatti essendo larghi, morbidi ed elastici si modellano sulla roccia facendo presa anche sulle più piccole sporgenze.

E’ un animale piuttosto confidente, soprattutto il maschio, per cui è facile avvicinarlo avendo però cura di non disturbarlo troppo. Lo stambecco è caratterizzato da grandi corna ricurve che non perde nella stagione invernale come invece accade al cervo e al capriolo. Nel maschio il palco è molto più sviluppato e nodoso rispetto a quello della femmina. Contando il numero dei nodi delle corna è possibile risalire all’età dell’esemplare che può arrivare a 18-20 anni.

E’ un bovinide robusto, il maschio può arrivare a pesare fino a 100 kg, con zampe un po’ sproporzionate e piuttosto tozze che celano la sorprendente agilità nello spostarsi da una roccia all’alta. Il manto dello stambecco è piuttosto corto. Il pelo è di colore marrone, più chiaro d’estate e piuttosto scuro in inverno, in particolare quello del maschio, per assorbire meglio i raggi del sole,. Per sopravvivere al clima rigido degli inverni di alta montagna in autunno compie la muta della pelliccia che si infittisce per meglio isolare il suo corpo dal delo. Nel corso dell’estate il pelo si dirada e assume una colorazione più chiara per meglio mimetizzarsi tra le rocce. I piccoli sono generalmente di colore marrone chiaro.

 

In considerazione dell’habitat che occupa, l’alimentazione dello stambecco è piuttosto povera di alimenti nutrienti, specie d’inverno. Per questo motivo nel corso della stazione estiva, nutrendosi di vegetazione alpina e germogli, tende ad accumulare uno spesso strato di grasso che lo aiuterà a sopravvivere ai rigori dell’inverno.

Maschi e femmine vivono generalmente in gruppi separati e si riuniscono nel corso del periodo degli amori che cade generalmente in dicembre-gennaio in modo che i piccoli possano venire alla luce verso la fine di maggio.

Considerando la mole imponente dell’animale, lo stambecco non ha nemici naturali. Solo l’aquila reale talvolta costituisce un pericolo per i piccoli se riesce a sorprenderli in cima a qualche dirupo. Sulle nostre montagne è facile incontrare lo stambecco nei dintorni del Rifugio Grassi, in alta Valsassina. E’ spesso facile incontrarlo anche in Val Gerola nei pressi del Rufigio Benini e del Rifugio Falc. In alta Valtellina questo grosso ungulato è molto comune in Val Zebrù.

Francesco Renzi
www.francescorenzi.com