HIV: Lecco prima in Lombardia per contagi, giornata di prevenzione

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LECCO – Il 1 dicembre ricorre la giornata internazionale per la lotta contro l’AIDS. Questa giornata è stata istituita nel lontano 1988 per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di adottare adeguate misure per prevenire e quindi sconfiggere la diffusione di questa malattia.

“Dopo anni di informazione e prevenzione, dopo tanti passi in avanti nella gestione dell’aspetto medico dell’infezione, ci si sarebbero aspettati dei significativi risultati positivi anche sul fronte del contagio. Purtroppo non è così: il problema aids non è affatto scomparso, l’unica cosa che è scomparsa sono le campagne di prevenzione serie e continuative – spiegano dall’associazione Renzo e Lucio – Anni fa si confinava la prevenzione nelle categorie così dette a rischio ma oggi purtroppo, i dati statistici, ci fanno capire che le cose sono cambiate e che le categorie a rischio non esistono più. In questi anni forse ci siamo lasciati contagiare da un certo ottimismo diffuso e da un’irresponsabile convinzione generale per cui sia un problema del passato in via di soluzione, ma non è così”.

“L’infezione da HIV ritorna a preoccupare e si va diffondendo anche fra le persone eterosessuali ed è proprio li che manca l’informazione – ricordano dall’associazione – Sappiamo tutti che la prevenzione ha come strumento fondamentale un corretto utilizzo responsabile del profilattico e la limitazione del contagio avviene anche grazie all’esecuzione di test diagnostici”.

 

La tabella: i casi segnalati nel 2016,  i contagiati in provincia e l’incidenza rispetto alla popolazione

Anche nella nostra provincia i test vengono eseguiti in modo del tutto anonimo e gratuito presso lo Sportello Salute operativo a Lecco in via Tubi 43, purtroppo però non sarebbero tante le persone che accedono allo sportello per fare il test e la maggior parte di esse sono persone omosessuali.

“Parecchi fra essi sono giovani e purtroppo poche le persone fra i 30 e 50 anni, che sono in qualche modo da considerarsi come la fascia più a rischio – sottolineano da Renzo e Lucio – Nella nostra provincia purtroppo dobbiamo anche constatare il triste primato di essere la provincia in Lombardia ed in Italia con il tasso più alto di contagi dall’inizio dell’epidemia per ogni 100.000 abitanti sui casi diagnosticati fino al 2016. Un primato che dovrebbe aiutarci a promuovere sempre più azioni di contrasto alla diffusione del virus. Certo, il dato potrebbe essere letto in positivo come il risultato di una maggiore e capillare esecuzione di test diagnostici rispetto alle altre province. Ma sappiamo che non è così. Certamente non rispetto alla provincia di Milano dove esistono diverse strutture per i test diagnostici e che tuttavia ha una percentuale pari alla metà di quella Lecchese”.

In occasione del 1 dicembre l’associazione Renzo e Lucio, in collaborazione con lo sportello salute dell’Azienda Sanitaria Territoriale di Lecco e Monza, e con il sostegno dell’Arci Provinciale, il Circolo Libero Pensiero e L’associazione Risuono hanno organizzato un’apertura straordinaria del Punto Salute. Un open day per ricordare l’importanza del sottoporsi al test, durante il quale, per la prima volta a Lecco, verrà data la possibilità di effettuare il test salivare. Questa nuovo tipo di esame risulta più semplice ma egualmente efficace ed attendibile.

Il 1 dicembre verrà aperta la sede del Punto Salute in via Tubi 43 a Lecco dalle 14 alle 18 per poter fare il test e parlare di prevenzione.

“Di fronte a questo dato non possiamo allora esimerci dall’interrogarci. La diffusione della malattia come sappiamo è generata da due fattori: atteggiamenti irresponsabili nei rapporti sessuali, e l’ignoranza rispetto alla propria situazione sanitaria. Rispettivamente derivanti dalla mancanza di informazione e dalla scarsa copertura dei test diagnostici. La prima, frutto di un certo bigottismo provinciale, per cui da noi, più che altrove, è difficile parlare di questi argomenti, soprattutto nelle scuole, ed il profilattico viene demonizzato perché continuano ad essere forti le titubanze o le censure ideologiche  quando si parla di prevenzione perché significa parlare di sessualità. La seconda, proprio per quella strana convinzione per cui questo problema “non ci riguarda”. Purtroppo i dati statistici riportano come molte persone vengono a scoprire di avere contratto il virus dell’HIV quando questo a distanza di anni, a volte anche una decina. Persone completamente ignare di esserne portatori e che non hanno adottato alcuna forma di prevenzione. Per questo è di vitale importanza fare un test per verificare di non essere stati contagiati ed evitare così di contagiare altri”.

I dati italiani del 2016 sul contagio da HIV