I tir bloccano la città:
la protesta degli autotrasportatori

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LECCO – Hanno marciano per le vie di Lecco, facendo risuonare i propri clacson, bloccando le strade della città con il loro lento corteo: è la protesta degli autotrasportatori che sabato ha ingranato la marcia della mobilitazione.

Oltre un centinaio i mezzi pesanti che in mattinata hanno sfilato nel capoluogo manzoniano, partendo dal Bione e raggiungendo il centro Lecco.

Un’iniziativa indetta da Confartigianato Trasporti e dalla Federazione Italiana Autotrasportatori per chiedere al Governo importanti provvedimenti a difesa della categoria.

 

“E’ una grande manifestazione, con la partecipazione di più do un centinaio di camion, autoarticolati, bilici e carri attrezzi, ci dà la sensazione della sofferenza di chi è tutti i giorni sulla strada e fatica per problemi di livello nazionale ma anche locale” ha sottolineato Daniele Riva, presidente di Confartigianato Lecco.

Daniele Riva, presidente di Confartigianato, e Andrea Colombo, presidente degli autotrasportatori di Confartigianato

 

Gli autotrasportatori vogliono una determinazione dei costi indicativi di esercizio da far valere nei confronti dei committenti, azioni più efficaci contro la concorrenza estera sleale e l’abusivismo, sanzioni contro il mancato rispetto dei tempi di pagamento, sblocco delle autorizzazioni per i trasporti eccezionali contro i divieti giudicati pretestuosi su ponti e cavalcavia, proroga della circolazione per i mezzi Euro 3.

 

“Ci fermiamo oggi per non fermarci per sempre – ha commentato Giorgio Colato di FAI Lecco-Como- nel nostro territorio erano anni che non si faceva una manifestazione. Gli operatori del settore hanno pazientato tanto, ora ne hanno le tasche piene di alzarsi al mattino e dover fare i conti con la burocrazia. Ne abbiamo le ruote vuote, non piene”. “Le richieste che ci vengono mosse sono insostenibili, aggravano oltremodo i costi del lavoro – ha spiegato Fernando Battazza, vicepresidente Fai Lecco-Como –  Qui veramente si muore, muore l’economia lombarda”.

Ferdinando Battazza e Giorgio Colato di FAI Lecco Como

 

A Lecco la protesta ha assunto connotati più specifici per la paventata chiusura della Motorizzazione civile, che costringerà gli operatori del settore e anche i comuni cittadini andare a Como per tutte le pratiche automobilistiche (patenti, passaggi di proprietà, targhe..).

 

“Questo ha ovvi riflessi su categoria dell’autotrasporto ma non solo – ha sottolineato Andrea Colombo, presidente di Confartgianato Trasporti Lecco – Già lo scorso anno la motorizzazione ci ha negato la possibilità di effettuare le revisioni presso la sede di Lecco e i nostri autotrasportatori sono costretti a migrare verso province limitrofe. La situazione è insostenibile”.

 

Il corteo, dal Bione, intorno alle 10 si è spostato in via Valsugana salendo da Belledo fino all’Ospedale, per poi scendere da corso Promessi Sposi fino alle Meridiane. Imboccando a destra via XI febbraio ha raggiunto il centro da Corso Matteotti, da lì in discesa fino alla stazione. I tir sono passati davanti alla sede della Provincia, del Comune, percorrendo poi Viale della Costituzione, via Leonardo da Vinci fino al ponte Kennedy. Alla rotonda di là del ponte, inversione di marcia, rientro a piazza Manzoni, quindi tutto Corso Martiri per fare ritorno al Bione.

 

“La manifestazione è il preavviso per non dover arrivare al fermo – ha commentato Cesare Fumagalli, segretario nazionale di Confartigianato, presente al corteo lecchese – Lunedì pomeriggio avremo un incontro con il presidente Gentiloni e porteremo all’attenzione del Governo le richieste degli autotrasportatori”.

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