Il “Caimano del Lario” vince il Premio Sport e Impegno sociale

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Leardo “Leo” Callone, anche conosciuto come “Caimano del Lario”

PAVIA – Un’impareggiabile carriera da atleta e alfiere dell’impegno sociale: questa in sintesi la motivazione che ha portato il Comitato del Premio Atletico ad assegnare a Leardo “Leo” Callone la prima edizione del riconoscimento dell’Università di Pavia per lo sport e per l’impegno sociale.

Lunedì 2 febbraio intorno alle 17.00 nell’Aula Magna dell’Università di Pavia, nell’ambito della cerimonia di apertura dell’Anno Accademico Sportivo (inizio alle ore 16.00), la presidente del Corso di Laurea in Scienze Motorie e Delegato del Rettore allo Sport, Disabilità ed Esigenze speciali Marisa Arpesella e il presidente del Panathlon Club Pavia Lucio Ricciardi consegneranno al nuotatore lariano l’opera d’arte progettata dal designer pavese Luciano Ferro, simbolo del Premio.

Classe 1945, originario di Mandello del Lario (Lecco), Leo Callone ha cominciato a gareggiare nel nuoto nel 1958 e alle soglie dei 70 anni è ancora in attività. Le sue imprese, tra cui la traversata della Manica (record italiano) nel 1981 e del lago Atitlan in Guatemala (primo al mondo) nel 1996, le Olimpiadi Masters di Melbourne nel 2002 e, nel 2013, il record dei 100.000 chilometri a nuoto nelle acque di casa, gli sono valse l’appellativo di “Caimano del Lario”.

Il suo palmares annovera diversi primati italiani e del mondo Categoria Masters nel nuoto di fondo e di gran fondo, 3 bronzi mondiali in acque libere, 19 titoli italiani in vasca e diverse maglie azzurre. Dal 2000, dopo la prematura scomparsa del figlio Nicola in un incidente stradale, Callone ripensa la sua attività sportiva e intraprende le “Bracciate per la vita”, la prima delle iniziative con cui contribuisce alla costruzione di un ospedale in Guatemala.

“Seguiamo da tempo le imprese di Leo Callone – commenta Marisa Arpesella – e siamo particolarmente felici di assegnare a lui il premio Atletico: la sua carriera è un compendio dei valori che attraverso l’insegnamento vogliamo trasmettere ai nostri studenti e ricercatori: lealtà, competitività, solidarietà”.

Il primo contatto con l’Università di Pavia risale al 1981, proprio in occasione della traversata della Manica, che prepara in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Umana. Da allora Pavia, dove peraltro ha studiato e si è specializzata la moglie Angela, è rimasto un punto di riferimento nel suo universo di atleta e di sportivo. Nel 2014 è stato insignito del titolo di Cavaliere della Repubblica dal Presidente Giorgio Napolitano.