Il Circolo Bonfanti non è morto, ecco il progetto di rilancio

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LECCO – Affittare le sale ai cittadini per conferenze, riunioni condominiali e feste varie, dare in gestione il bar con agevolazione per i soci e al posto del bocciodromo realizzare un’area bimbi. Questi a grandi linee i punti principali del progetto di riapertura presentato giovedì sera nella sede di via Invernizzi dello storico Circolo Bonfanti che, dopo un anno di “riposo”, riapre compiendo ben 114 anni.

“Il circolo Bonfanti, con il suo bocciodromo, è stato un punto di aggregazione per molte generazioni, nel corso degli anni ha superato molte difficoltà, noi crediamo di poterci rialzare di nuovo, credeteci anche voi cittadini lecchesi!” esorta Paola Appiani, volontaria al circolo da 35 anni, che ringrazia Francesco Orrù presente al suo fianco insieme ad altri membri del consiglio, per il sostegno in questa iniziativa di rilancio.

“Come tante altre realtà nate in passato su un modello di autogestione e partecipazione attiva, il circolo ‘soffre’ la mancanza di un cambio generazionale. La realtà è mutata molto e portare avanti un progetto del genere necessita di strategie diverse; in passato le cooperative avevano agevolazioni per i soci lavoratori. Al contrario, oggi, bisogna affrontare spese annuali fisse come l’ IMU e il riscaldamento, una cifra che può ammontare dai 13 ai 15 mila euro l’anno – spiega Orrù – Quest’ anno di ‘pausa’ è servito al Comitato per pensare a qualcosa che sia innovativo, ma che mantenga comunque saldi i valori fondanti del Circolo: condivisione, partecipazione e solidarietà. Vorremo che il circolo torni ad essere un luogo di incontro per ragazzi, giovani coppie e bambini”.

La soluzione proposta è quella di affittare ai cittadini le ampie sale a disposizione per conferenze, riunioni condominiali e feste di compleanno o di laurea, con beneficio di prelazione per i soci e cedere il bar a una ‘gestione etica’, che rifiuti le slot-machine. Il vecchio bocciodromo potrebbe diventare una spaziosa area bimbi dove i più piccoli possano essere intrattenuti da animatori ed essere sorvegliati da genitori e nonni, che possono rilassarsi sulle balconate laterali, magari bevendo un caffè.

“Il nostro appello non è solo rivolto ai cittadini – specifica Orrù – ma anche alle associazioni che necessitano di spazi aperti come la nostra terrazza, per esempio le quelle di ballo o quelle che organizzano mercatini dell’usato ecc.. questo ci permetterebbe di finanziare le operazioni di riqualificazione. C’è molto da lavorare, ma si può fare e conciliare più attività all’interno della struttura, sarebbe un modo efficace per risollevarsi”.