Il Comando di Lecco celebra i duecento anni dell’Arma

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LECCO – Duecento anni per l’Arma dei Carabinieri e anche i militari di Lecco hanno festeggiato lunedì l’importante ricorrenza con le celebrazioni ufficiali che si sono svolte nel piazzale del Comando Provinciale, in corso Carlo Alberto.

Presenti le massime autorità del territorio, il prefetto Antonia Bellomo, il questore Alberto Francini e i sindaci di Lecco e di quei Comuni lecchesi che ospitano le caserme dell’Arma. Dinnanzi a loro e al comandante provinciale, il tenente colonnello Rocco Italiano, hanno sfilato i reparti in alta uniforme guidati dal capitano Giorgio Santacroce, comandante della compagnia meratese.

E’ stata poi la volta dei gonfaloni dei Comuni lecchesi e della Provincia di Lecco, mentre una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carabinieri era già predisposta al centro della corte così come il Corpo Musicale Verdi di San Giovanni, che ha accompagnato con le proprie note l’evento.

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Il Comandante provinciale, ten. col. Rocco Italiano

Sono trascorsi più di dieci mesi da quando ho assunto il comando provinciale e, senza esitazione alcuna, posso con certezza affermare di essere orgoglioso del privilegio concessomi nell’avermi posto alla guida di tutti voi, generosi ed attenti servitori silenziosi dello Stato – ha iniziato il suo intervento il comandante Italiano – Da Morterone, piccolo comune montano con meno di 40 abitanti, al capoluogo della provincia, il carabiniere è tra la gente per servirla e condividere con essa gioie e dolori, ansie e soddisfazioni. E’ il nostro punto di forza saper sentire ciò che sente la gente, perché noi di quella gente ne siamo parte integrante”.

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La battaglia per legalità, che vede in prima linea gli uomini dell’Arma, ma che non deve coinvolgere solo le forze dell’ordine:

“Deve impegnarci tutti – ha sottolineato il comandante – occorre una presa di coscienza collettiva sull’impellente necessità di considerare la sicurezza un patrimonio ed un problema globale. Occorre incrementare l’attuale flebile  sensazione di sicurezza partecipata e la collaborazione del cittadino è l’elemento cardine su cui ruota oggi il problema sicurezza. Ognuno di noi ha il dovere, per il futuro dei propri figli, di spendere tutte le proprie energie per riaffermare il predominio della legge e della convivenza civile sul crimine e sul disordine sociale”.

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Poi il ricordo ai compagni che non ci sono più e ai militari morti in servizio:

“Il mio pensiero più commosso ed intensamente sentito va a tutti i caduti che, in ogni tempo, hanno sacrificato la vita anche oltre i confini della madre patria, contribuendo così, con il loro sacrificio, a rendere grande e rispettata nel paese e nel mondo la nostra istituzione – ha proseguito Rocco Italiano – Alle vedove, alle madri, ai padri, ai loro figli va l’incondizionata e commossa riconoscenza e solidarietà di tutti i carabinieri per il composto ed incolmabile dolore che affrontano, ogni giorno, a causa della perdita dei loro congiunti”.

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Il Comandante della Compagnia di Lecco, maggiore Gaetano La Rocca, insieme al Comandante della Compagnia di Merate, il capitano Giorgio Santacroce

“Cittadini di lecco – ha concluso il comandante – ‘della legge custodi, schiavi sol del dover, Usi obbedir tacendo e tacendo morir’. Questo scriveva di noi Costantino Nigra alla fine dell’ 800 e questo è l’impegno che, ancora una volta, tutti noi carabinieri, oggi qui ci sentiamo di prendere con vo, sicuri della vostra benevolenza, forti del vostro sostegno, rassicurati dal vostro concreto impegno civile, sostenuti dai vostri consigli ed animati dalle vostre critiche. Viva la provincia di Lecco. Viva l’Arma dei Carabinieri. Viva l’Italia”.

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