Il frantoio di Biosio si “scalderà” coi noccioli delle olive

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Leonardo Enicanti, gestore del frantoio di Biosio
Leonardo Enicanti, gestore del frantoio di Biosio
Leonardo Enicanti, gestore del frantoio di Biosio

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BELLANO– Delle olive non si butta via nulla al frantoio di Biosio, nemmeno il nocciolino che, dalla prossima stagione, permetterà di “scaldare” l’oleificio di Bellano: il nocciolo delle olive è infatti un combustibile naturale di una qualità ritenuta anche migliore del pellet ed è lì, a portata di mano e a costo zero.

Da tempo pensava a questa opportunità Leonardo Enicanti,  gestore della struttura aperta insieme alla Comunità Montana nel 2006 e subito diventata il punto di riferimento per tutti i produttori di olive della sponda orientale del Lario.

“Quest’anno abbiamo prodotto 100 quintali di nocciolino, lavorando circa mille quintali di olive – spiega Enicanti – con la prossima stagione, ad ottobre, inizieremo ad utilizzarlo al posto del pellet”.

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Una scelta che permetterà di abbattere i costi del riscaldamento: il nocciolino brucerà nella caldaia che consente di produrre acqua calda, usata per la lavorazione delle olive e per riscaldare la struttura.

“E’ necessario mantenere la temperatura del frantoio intorno ai 14 gradi per conservare al meglio l’olio – spiega Enicanti – l’acqua che utilizziamo per lavorare le olive deve essere scaldata fino ai 20 gradi”.
La novità, come anticipato, verrà sperimentata con l’inizio della nuova stagione di raccolta delle olive che si augura sia migliore dell’ultima: “Dopo due anni ottimi – spiega il gestore dell’oleificio – nel 2015 non è stato un anno eccezionale dal punto di vista della quantità di olive raccolte. Diciamo nella media”.

Il frantoio della Comunità montana a Biosio