Il Governo chiede verifiche su strade e ferrovie, Brivio: “Tempi troppo stretti”

Tempo di lettura: 3 minuti
Il Ponte Morandi crollato a Genova
Il Ponte Morandi crollato a Genova

 

LECCO – Dopo il crollo del Ponte Morandi di Genova si è alzato il livello di guardia sulle opere infrastrutturali e lo scorso 20 agosto Province e Regioni hanno ricevuto una lettera dal Provveditore interregionale per le Opere Pubbliche per la Lombardia e l’Emilia Romagna, per la verifica e il monitoraggio sullo stato di conservazione delle opere stradali, ferroviarie ed idrauliche di competenza,

La richiesta del Governo rivolta agli enti locali è di rappresentare i principali interventi ritenuti necessari, in ordine di priorità e corredati da una scheda tecnica in cui evidenziare sia gli elementi che le risorse economiche relative.

Il Provveditorato ha poi richiesto agli Enti locali di volersi coordinare al fine di estendere la verifica anche alle opere di competenza dei singoli Comuni. I risultati devono essere trasmessi al Ministero entro e non oltre il 1 settembre

“Visti i tempi ridottissimi la Provincia di Lecco ha trasmesso la comunicazione del Ministero ai Comuni e ha chiesto di inviare le segnalazioni direttamente al Provveditorato delle Opere Pubbliche della Lombardia e dell’Emilia, mettendo in conoscenza Provincia di Lecco e Regione Lombardia” spiegano da Villa Locatelli, seguendo l’esempio delle altre province lombarde sotto il coordinamento dell’Unione Province e in accordo con l’Associazione Nazione dei Comuni.

“Il tragico crollo del ponte Morandi a Genova, ha fatto comprendere a tutti la necessità di mettere in campo appropriati investimenti per preservare il patrimonio infrastrutturale del Paese e salvaguardare l’incolumità dei cittadini – è intervenuto Virginio Brivio, sindaco di Lecco, nelle vesti di presidente di Anci Lombardia – tali interventi dovranno quindi essere rilevati, valutati e finanziati non certo attingendo ai bilanci dei comuni che potranno solo assegnare il loro grado di priorità. Sarà quindi necessario avviare una ingente mole di valutazioni, perizie  tecniche e indagini, comune per comune, ed è impensabile che questo lavoro serio e approfondito possa essere realizzato in tempi così brevi”.

Il sindaco Brivio, presidente regionale dell’Anci  

Escludendo le opere pubbliche di più recente costruzione di cui si hanno informazioni tecniche dettagliate, spiegano dall’Anci, “per le rimanenti opere più datate, fare perizie tecniche affrettate è perdere un’occasione; senza contare che moltissimi piccoli comuni non hanno al loro interno professionalità e strumentazione adeguata per dare queste risposte”.  Precisa ulteriormente Brivio: “Si pensi solamente a quanto possa essere difficile, nonché oneroso, per i piccoli Comuni prendersi adeguata cura delle infrastrutture di proprietà, sopraelevazioni, ponti e opere idrauliche che insistono sui loro territori, includendo oltre a queste anche tutte le opere che pur non essendo di proprietà diretta del Comune, di fatto intersecano e interessano il territorio e in particolare la viabilità locale con un sovente rimpallo di responsabilità e competenze tra vari enti o società terze”.

Per questo ANCI Lombardia e UPL hanno deciso di aprire un tavolo di confronto coinvolgendo anche Regione Lombardia. “Come primo obiettivo, nelle more di una richiesta di ANCI Nazionale di una proroga sui tempi, si è comunque deciso di eseguire una prima rilevazione degli interventi che i Comuni ritengono più urgenti con almeno omogenee modalità di raccolta dei dati che la comunicazione del provveditorato non contiene” conclude Brivio.