MANDELLO – “In primo luogo vogliamo sottolineare che questo comunicato non vuole e non intende essere polemico nei confronti dell’Amministrazione, ma di riflessione verso coloro i quali amministrano Mandello e verso l’intera cittadinanza, di qualsiasi colore politico e livello di reddito appartenga”.
E’ questa la premessa con cui il Movimento 5 Stelle di Mandello introduce una propria nota in merito al dibattito che si è di fatto instaurato in tema di cultura.
“Non entriamo nel merito dell’aspetto economico e nel dibattito politico circa l’annullamento del “Jazz festival”, manifestazione di portata comunque nazionale – scrivono Flavio Angeli, Aldo Gallo e Maurizio Scola – e supporto di ciò evidenziamo come nella scorsa edizione siano giunti nel nostro paese figure importanti e di fama internazionale quali Enrico Intra, Mattia Cigalini e Paolino Dalla Porta. Il costo di tale iniziativa, se così pesante, sarebbe potuto essere alleviato con un sacrificio da parte dell’intero consiglio comunale, utilizzando cioè parte delle indennità per sostenere tale evento. Un’azione di assoluto rispetto verso Mandello. Forse troppo complicato, o non negli interessi del nebuloso progetto culturale per Mandello”.
La nota dei tre attivisti del M5S così prosegue: “Come mai nella vicina Varenna e nel piccolo comune di Perledo nel periodo esitivo a cadenza annuale le amministrazioni comunali e le Pro loco organizzano eventi musicali di alta cultura che vedono la massiccia partecipazione di pubblico proveniente anche da Mandello e dai comuni limitrofi? Come mai a Mandello non è possibile?”.
“Sosteniamo quindi – scrivono sempre Angeli, Gallo e Scola – che come affermava Claudio Abbado “la cultura è un bene comune primario come l’acqua” e che “i teatri, le biblioteche e i cinema sono come tanti acquedotti” e non debba essere merce di scambio politico o mercé di voto elettorale clientelare”.
A giudizio sempre dei pentastellati “il paese ha bisogno di crescere in un’ottica di apprendimento del più svariato sapere se si vuole iniziare quel “cambiamento”, tanto prospettato dall’attuale Amministrazione, da paese industriale a un primo approccio turistico”.
“Ci permettano lor signori – sostengono ancora i tre attivisti del Movimento – di essere molto dubbiosi sulla volontà di cambiamento e rinnovamento. Vediamo ben poco soprattutto di quell’aria giovanile che doveva essere la caratteristica dell’Amministrazione attuale. Una componente giovanile forse solo servile alla pratica del voto di consenso nei consigli comunali, ma scarna nelle idee propositive e “rivoluzionarie”, paritetica invece a una cultura ciellina e quasi edile-massonica , legata molto alla presenza nelle fotografie sulla stampa per impadronirsi di opere che di loro non hanno nemmeno il minimo seme, ma ottimo mezzo di propaganda comunicativa e di disinformazione come sonnifero delle menti della cittadinanza”.
Flavio Angeli, Aldo Gallo e Maurizio Scola aggiungono: “In questo momento si è davanti a un bivio che vede o una Mandello di massa, limitata culturalmente, assopita nella quotidianità e dormitorio del capoluogo di provincia, con una conseguente gestione stagnante e senza alcuna spinta futuristica a livello sia turistico sia di iniziative innovative, oppure una Mandello che si differenzia da altre città per qualità e servizi, che volga la propria immagine a orizzonti nazionali e internazionali. Dunque invitiamo ancora una volta l’Amministrazione a riproporre un evento di così grande importanza per Mandello sia per un vantaggio di immagine sia come momento di arricchimento culturale verso il paese intero”.
Infine un’ultima considerazione: “Se, come sostenuto, il problema fosse economico invitiamo la maggioranza e le opposizioni a fare un gesto di indubbia moralità, decurtando cioè una parte delle loro indennità e dei gettoni di presenza dei consigli comunali per alleviare la spesa dell’intera manifestazione! La cultura, lo ricordiamo, non ha prezzo”.