Il sindaco di Mandello e l’unità nazionale: “La libertà, una conquista”

Tempo di lettura: 3 minuti

Giornata-unita-nazionale_Mandello_2015 (17)

 

MANDELLO – “Viviamo oggi un momento storico difficile, incerto e di profonda sofferenza. La politica è in difficoltà, la democrazia è spesso disattesa, la rabbia è tanta. Non ci sono grandi ricette per risollevare il capo e guardare avanti. All’Italia ne serve soltanto una, i cui ingredienti sono: legalità, partecipazione, senso civico, responsabilità e un rinnovato amore per la propria terra e la propria nazione”.

La celebrazione odierna della Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate è stata per Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello, anche l’occasione per un’analisi della delicata situazione che il Paese sta attraversando.

“E’ compito di ognuno di noi – ha detto il primo cittadino nel suo discorso commemorativo pronunciato domenica 8 novembre davanti al monumento ai caduti in piazza Garibaldi, presenti il corpo musicale mandellese e un buon numero di cittadini – far sì che la nostra società non si sgretoli. E’ compito di ciascuno di noi dare valore a ogni nostra singola libertà, a ogni nostro diritto e a ogni nostro dovere. E’ nostro compito rafforzare in noi e nelle nuove generazioni quel senso civico che si concretizza nel rispetto reciproco, nonché nel rispetto della Costituzione, delle leggi e delle regole atte a rendere migliore la vita nella nostra società. Perché ognuno di noi è, nel suo piccolo, costruttore di unità nazionale”.

Nel suo intervento il sindaco non ha mancato di fare riferimento a quanto accaduto esattamente un secolo fa e di porre un primo interrogativo: a 100 anni dall’inizio per l’Italia della “grande guerra” cos’è rimasto nelle coscienze delle attuali generazioni?

 

Giornata-unita-nazionale_Mandello_2015 (20)
Il sindaco Riccardo Fasoli durante il suo discorso commemorativo davanti al monumento ai caduti, in piazza Garibaldi.

 

“Il tempo non deve affievolire il ricordo delle migliaia di nostri patrioti morti in quel conflitto – ha ammonito – e in tutto il processo di unificazione nazionale. Ciò che diamo erroneamente per scontato è frutto infatti di una lunga, faticosa e costosa lotta per la libertà e per la democrazia che oggi spesso ci dimentichiamo di onorare”.

Poi il grazie del primo cittadino alle forze armate. “Vi ringrazio – ha affermato Fasoli – per l’importante contributo in difesa dei valori democratici della pace e dell’uguaglianza e vi esorto a continuare su questo cammino e a non dimenticare mai che idealmente dietro a ognuno di voi vi sono, ben protetti, i cittadini italiani, che proprio per questo nutrono per voi grandi speranze e aspettative”.

Quindi un’ultima considerazione: “Dopo questa commemorazione, spero trovi più  forza in ciascuno di noi la consapevolezza di quanto la società libera di oggi non sia un diritto acquisito ma una grande conquista che quotidianamente dobbiamo onorare e sostenere nel ricordo di chi, con grandi sacrifici, ce l’ha donata”.

Prima del discorso commemorativo e della deposizione della corona di alloro al monumento ai caduti, nella chiesa di San Lorenzo era stata celebrata la messa. All’omelìa l’arciprete don Donato Giacomelli, rifacendosi al Vangelo della domenica, aveva sollecitato bambini e adulti “a essere generosi e a donare con il cuore, anche nel ricordo di chi ha sacrificato la propria vita per la patria”.

DI SEGUITO, LE IMMAGINI DELLA CERIMONIA SVOLTASI A MANDELLO DOMENICA 8 NOVEMBRE PER LA GIORNATA DELL’UNITA’ NAZIONALE