Il sindaco di Varenna: “Falsità. La minoranza sa solo piagnucolare”

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Il parcheggio multipiano di Varenna, in viale Polvani.
Il parcheggio multipiano di Varenna, in viale Polvani.

 

VARENNA – “E’ veramente sconfortante apprendere, se ancora ce ne fosse bisogno, della piccolezza e della voluta falsità di informazione con cui Dajelli e il suo gruppo infarciscono le cronache. Intendo comunque, per onore di verità, chiarire gli aspetti della vicenda che, mio malgrado, mi ha visto protagonista”.

A distanza di poche ore dalla nota diffusa da “Vivere Varenna” a commento della decisione della Corte d’Appello di Milano, che ha confermato la sentenza emessa dal Tribunale di Lecco nel 2012 che condannava il sindaco per il reato di omissione di atti d’ufficio in relazione a una lista di nomi di cittadini residenti che avevano richiesto la prenotazione di 50 posti auto riservati ai varennesi nell’allora costruendo parcheggio multipiano di viale Polvani, Carlo Molteni affida a un comunicato la sua replica. E la sua reazione.

“Nel corso della costruzione del parcheggio multipiano, in fase di demolizione della roccia – afferma – un incaricato dell’impresa esecutrice dei lavori ha raccolto, poiché si sapeva dal bando di assegnazione dell’opera che 50 posti nel parcheggio sarebbero stati destinati a residenti ad affitto agevolato, un elenco di 50 persone e attività a ciò interessate. L’elenco veniva portato in Comune e nemmeno protocollato in quanto di nessuna valenza. A seguito di ciò, per evitare fraintendimenti o eventuali ipotesi di “prenotazione”, inviavo a tutta la cittadinanza una comunicazione nella quale chiarivo che l’assegnazione dei 50 posti ai residenti sarebbe stata fatta solo dopo aver approvato un apposito regolamento, cosa che avvenne due anni dopo in consiglio comunale, presente Dajelli e il suo gruppo”.

“All’approvazione del regolamento – aggiunge il primo cittadino – seguì il bando per l’assegnazione agli aventi diritto, cosa che fu seguita e per la quale vennero richieste dal gruppo di Dajelli tutte le informazioni e gli esiti delle assegnazioni. Non ebbero nulla da dire. Ora malinformano che qualcuno è stato agevolato. Prove, signori, non balle o tentativi vili di screditare l’operato della mia Amministrazione!”.

Carlo Molteni, sindaco di Varenna.
Carlo Molteni, sindaco di Varenna.

Per quanto concerne la sua condanna in Appello, Molteni non esita a dirsi “veramente basito”, ma precisa: “Su questo tornerò non appena verranno pubblicate le motivazioni della sentenza”.

E aggiunge: “Ma io mi domando: non ho consegnato quell’elenco perché ininfluente sulle assegnazioni ma buono per far polemica da parte dei consiglieri Bonati (ora vicesindaco a Perledo e c’è da chiedersi come mai non si sia più presentato a Varenna ma continui a seminare veleno) e Balbi e in quel momento non ritenevo che si seminasse zizzania, oltre a quella che era già stata seminata: la montagna che piange, il parcheggio farà crollare il Castello di Vezio e insulse amenità del genere. Ma alla richiesta ebbi a rispondere ben quattro volte, oltre che al prefetto”.

“Il nocciolo – conclude il sindaco della perla del Centrolago” – è che la legge parla di omissione di atti d’ufficio se non si risponde alla richiesta, o non si danno le motivazioni per cui la stessa non viene evasa. Per ben quattro volte ho risposto alla stessa domanda, oltre che un’altra volta al prefetto. Ma per quante volte si deve rispondere alla stessa domanda con la medesima risposta? Questo è il nocciolo dell’interpretazione. Chiudo prendendo atto che almeno duecento richieste sono pervenute dalla minoranza a questa amministrazione: sempre evase! Non si lamenti Dajelli, la smetta di piagnucolare e impari l’educazione e il rispetto per chi rappresenta le istituzioni”.