Il Soccorso Alpino al Comune: si rischia di investire la gente, potate la siepe

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LECCO – “Ti taglierò l’aiuola” cantava Gianluca Grignani e se nel nostro caso di siepe e non di aiuola si tratta, il Soccorso Alpino è  da tempo che lo “canticchia” al Comune, arrivando recentemente anche a formalizzare la richiesta di intervento con una lettera. Il Soccorso Alpino chiede la potatura e relativo abbassamento di una siepe che nasconde la visuale ai mezzi di soccorso in uscita dalle sede per immettersi su via Bruno Buozzi. Questione banale? Per nulla. Il rischio, che è già capitato di correre più di una volta, è quello di investire gente e soprattutto bambini.

La siepe in questione,  infatti, situata a ridosso di una recinzione del Centro Sportivo Bione, nasconde un breve tratto di viottolo che dall’ingresso del Bione sfocia sulla stradicciola che porta alla sede del Soccorso Alpino, che corre parallela alla pista ciclopedonale.

A fronte della segnalazione, la risposta del Comune è stata quella di posizionare un cartello verticale di pericolo “uscita dei mezzi di soccorso” qualche metro prima del piccolo incrocio tra viottolo e stradicciola.

Molte le perplessità sulla soluzione adottata finora. Per qualcuno si tratta di una “non” soluzione al problema che sa di palliativo per “dribblare” la questione e togliersi dai fastidi nel caso capiti il fattaccio. “Il cartello può anche andare bene – ci hanno riferito – ma visto che siamo in prossimità di un centro sportivo e di una pista ciclabile, i bambini che circolano sono molti e di certo non pongono attenzione al cartello”.

Insomma, il rischio non è di poco conto, quindi ci si aspetta che in breve tempo si intervenga con il taglio o quanto meno l’abbassamento della siepe.

C’è poi chi, analizzando lo stato dell’arte, ha fatto notare che quello sbocco pedonale non ha senso. Tuttavia, servendo anche da ingresso e uscita per cicli e motocicli al piccolo posteggio dedicato posto in prossimità dell’ingresso del centro sportivo, si potrebbe intervenire ridisegnando l’accesso. “Spazio ce n’è per rivedere il tutto – ci hanno fatto notare – fermo restando che quello sbocco è troppo pericoloso e andrebbe chiuso definitivamente”.

L’auspicio è che si faccia qualcosa al più presto, prima che accada il peggio seguito dal laconico commento: “L’avevamo detto…”.