Il tifo di “Casa don Guanella” e di don Agostino per Ivan Basso

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Il ciclista Ivan Basso a fianco di don Agostino Frasson a Casa don Guanella a Lecco nel gennaio 2014.
Il ciclista Ivan Basso (a destra) accanto a don Agostino Frasson a Casa don Guanella nel gennaio 2014.

 

LECCO  – A fine gennaio dello scorso anno aveva fatto tappa al “Don Guanella” di Lecco, accogliendo di buon grado l’invito che gli era stato formulato da don Agostino Frasson, responsabile della comunità educativa di via Amendola.

Aveva anche visitato Cascina don Guanella a Valmadrera, la struttura destinata a diventare il fulcro del progetto di agricoltura sociale finalizzato a trasformare non soltanto la cascina stessa ma anche i terreni circostanti in un luogo di accoglienza, cura, formazione, orientamento e inserimento nel mondo del lavoro per un buon numero di giovani e giovanissimi a rischio emarginazione.

La notizia del ritiro di Ivan Basso dal Tour de France a seguito del tumore al testicolo sinistro evidenziato dalla Tac a cui il corridore è stato sottoposto dopo essere caduto nella tappa di Amiens è stata accolta a Casa don Guanella con stupore e incredulità.

E ora tutti – educatori, volontari e ospiti della comunità educativa, a cominciare dallo stesso don Agostino – sono vicini al campione varesino vincitore di due Giri d’Italia.

Proprio a don Agostino nel gennaio 2014 Basso aveva detto: “Qui dentro il vero campione sei tu, non sono io”. Per poi elogiare l’iniziativa portata avanti dal “Don Guanella” e aggiungere, in riferimento alla sua partecipazione al Giro d’Italia che si sarebbe corso in maggio: “Sogno di chiudere la carriera con una grande vittoria e voglio crederci. Del resto sognare fa parte della mia professione, ma avrò bisogno dell’aiuto di tutti i miei tifosi”.

Ivan Basso firma il murales realizzato da Afran all'ingresso della comunità educativa lecchese di via Amendola.
Ivan Basso firma il murales realizzato da Afran all’ingresso della comunità educativa lecchese di via Amendola.

 

In precedenza Ivan Basso ci aveva confidato che “di fronte all’energia di don Agostino, messa al servizio del prossimo e in particolare dei ragazzi a rischio di emarginazione, si può soltanto rimanere a bocca aperta”.

E aveva aggiunto: “Non farò mancare il mio apporto al progetto che questa Casa sta portando avanti, perché un’iniziativa educativa di così grande spessore deve essere sostenuta e adeguatamente valorizzata”.

Poi il ciclista aveva firmato il murales realizzato da Afran all’ingresso di “Casa Don Guanella”. Una firma e una dedica che erano andate ad aggiungersi a quelle di altri celebrati campioni dello sport del pedale.

Ora “Casa don Guanella” e idealmente tutta la città di Lecco fanno il tifo per Ivan Basso, perché possa vincere la sua corsa più importante.

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