In montagna e al lago morsi dalle zecche: fate attenzione

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LECCO – C’è chi le ha prese andando in montagna senza nemmeno accorgersi di averle addosso e chi invece se l’è ritrovate dopo una giornata passata al lago. Piccole, alcune piccolissime, sembrano degli innocui puntini neri, in realtà sono esserini viventi che si sono conficcati nella pelle e succhiano sangue.

Stiamo parlando delle zecche che, stando alle segnalazioni che abbiamo avuto, quest’anno sono presenti in grande quantità e davvero molte sono le persone che dopo una giornata in montagna o in riva al lago sono tornate “in compagnia” dell’insetto, il più delle volte accorgendosene dopo molti giorni. Nessun allarmismo e nessuna invasione, ma il numero di coloro che sono stati morsi dalle zecche non è indifferente.

Abbiamo chiesto alla dottoressa Rita Cattaneo dell’ASL di Lecco, Responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica, cosa si deve fare per evitare le zecche e come intervenite per toglierle quando si conficcano nella pelle.

“Iniziamo col dire che dalle nostre parti ci sono tre tipi di zecche: quella del cane, quella dei boschi e quella dei piccioni – spiega la dottoressa Cattaneo – Quella che si è attaccata agli escursionisti è con ogni probabilità quella dei boschi, che ha habitat identici a quella dei cani, ovvero ama gli spazi verdi e vive all’ombra delle sterpaglie. Per prevenirle sugli animali sappiamo esserci vari prodotti appositi, per l’uomo invece si devono usare determinati accorgimenti. Quando si va in montagna, per esempio, è bene indossare pantaloni lunghi e calzettoni senza dimenticare una spruzzata di Autan dal polpaccio in giù”.

Nel caso in cui si venga morsi da una zecca? “Beh, in questo caso è ovvio che va tolta il prima possibile. I vecchi rimedi sono quasi inutili, quindi utilizzare olio o alcol per soffocarla serve a poco e ci si impiegherebbe troppo tempo affinché la zecca si stacchi da sola. Quindi, è necessario asportarla con una pinzetta, avvicinandola il più possibile alla cute e con una torsione estrarre completamente il rostro, ovvero la bocca della zecca, dalla pelle e quindi disinfettare bene la zona”.

L’insetto parassita infatti si insedia sotto la pelle e introducendo il rostro (la bocca) al di sotto dei primi tessuti cutanei inizia a succhiare il sangue. La zecca può portare malattie particolari, come la stessa dottoressa Cattaneo spiega: “Indubbiamente è un veicolo di malattie e una di queste è la  sindrome di Lyme (borreliosi) che ha come sintomo la febbre, ma prima ancora il sintomo principale è il prurito”.

(credit photo www.greenme.it  e Bora.la)