Inaugurato il Rifugio Notturno della Caritas

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LECCO –  Presentato nel pomeriggio del 5 dicembre con una conferenza stampa il nuovo Rifugio Notturno della Caritas, alla presenza di monsignor Franco Cecchin, don Ettore Dubini (responsabile Caritas zonale), Ivano Donato (Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Lecco), Luciano Gualzetti (vicepresidente Caritas), Renato Ferrario (Cooperativa Arcobaleno) e Nibal (custode del Rifugio).

 

Il progetto, promosso dalla Caritas di Lecco in collaborazione con la Parrocchia di San Nicolò e il Comune di Lecco, è nato principalmente per ovviare al problema dell’arrivo dell’inverno per le persone senza fissa dimora della nostra città, che verranno quindi accolte presso la struttura e avranno l’opportunità di passare la notte in un luogo caldo e sicuro. “Come Caritas – ha spiegato il vicepresidente Luciano Gualzettistiamo rispondendo all’esigenza dell’accoglienza notturna per i senza tetto e senza fissa dimora della città. La nostra – ha continuato Gualzetti – non vuole essere solo assistenza, ma anche una proposta di ulteriori servizi e progetti personalizzati per ciascun ospite, al fine di promuovere l’autonomia e il miglioramento delle condizioni di partenza di queste persone, spesso devastate da un passato personale molto difficile”. “La Caritas – ha concluso il vicepresidente Gualzetti – non rinuncia mai a un percorso di emancipazione che possa dare speranza alle  persone che incontriamo e per far questo spesso coinvolgiamo anche le istituzioni locali, gli oratori e le parrocchie”. Anche secondo l’assessore Ivano Donato (IdV), “la struttura non è solo un ricovero, ma, grazie anche ai servizi igienici e alle docce, rappresenta una dignitosa opportunità di vita per coloro che vi accedono, oltre che un passo avanti nel percorso di costruzione di una città sempre più solidale”.

Quanto alla gestione del rifugio, sarà affidata a due custodi e a diversi gruppi di volontari della Croce Rossa, della Protezione Civile e degli oratori, sempre coordinati e supportati da alcuni operatori della Caritas. In quest’ottica di collaborazione tra associazioni, un ruolo rilevante è rivestito anche dalla Cooperativa Arcobaleno, che, come ha ricordato il suo presidente Renato Ferrario, “oltre a essere presente, provvederà anche a dare una mano nella formazione dei volontari”.

I locali, messi a disposizione dalla Parrocchia di San Nicolò, apriranno i battenti ufficialmente soltanto domani, nel giorno della festa del patrono cittadino, ma come ha sottolineato il responsabile zonale della Caritas, don Ettore Dubini, “già da lunedì scorso hanno iniziato a offrire un aiuto concreto a sei persone senza fissa dimora”. “La realizzazione del Rifugio – ha proseguito don Ettore – è stata possibile grazie all’esperienza accumulata nei due anni precedenti; l’apporto della Caritas, che ha messo a disposizione i servizi, le docce e il guardaroba, vuole dare un imput che vada oltre l’emergenza del letto dove dormire: la scommessa è quella di passare dall’emergenza all’accoglienza, cercando di inserire gli ospiti nella rete dei servizi cittadini”. Altro punto cruciale sottolineato dal don Ettore Dubini è quello relativo al rispetto delle regole da osservare per tutte le persone che saranno accolte nella struttura: “l’esperienza ci insegna che quando gli ospiti trovano un habitat preciso, disciplinato da paletti ben definiti, si regolano da sé e rispettando le direttive”. “In questo senso – ha precisato ancora don Ettore – il lavoro in sinergia tra coordinatori Caritas e volontari servirà per impartire ai senza tetto delle regole di comportamento chiare da rispettare all’interno della struttura e a cui attenersi”.

A livello pratico, nei locali di via San Nicolò n.7 sono stati predisposti una ventina di posti letto (tre stanze per uomini e una per donne), oltre a un locale comune per custodi e volontari (che secondo don Ettore “diventerà un presidio e un luogo di contatto tra ospiti e volontari”), un servizio docce serale e la colazione mattutina. “Tutti quelli che arriveranno – ha spiegato il vicepresidente della Caritas, Luciano Gualzettiverranno accolti tra le 20 e le 22 di ogni sera, mentre il rifugio dovrà essere lasciato libero per le 8 della mattina successiva, quando i senza fissa dimora verranno indirizzati nei Centri d’ascolto per offrire loro una possibilità a seconda delle esigenze di ciascuno”. “Nello stile Caritas – ha poi ripreso don Ettore Dubini – al momento dell’accoglienza non si chiede nessun dato, soltanto il giorno successivo si procede con il programma di accompagnamento presso i Centri d’ascolto”.  L’idea di fondo – ha concluso don Ettore – è quella di collaborare tra volontari e custodi per accogliere il più umanamente possibile tutte le persone che arrivano a chiedere aiuto”.

L’accoglienza dei senza fissa dimora nel Rifugio Notturno della Caritas, che sarà operativo a partire da domani 6 dicembre 2012 e fino al 15 marzo 2013, sarà temporanea e finalizzata soprattutto al superamento delle rigide condizioni invernali.