LECCO – L’aria di Lecco è risultata essere nelle scorse settimane tra le più inquinate rispetto alle altre città lombarde, il Comune si è dotato di un provvedimento anti-smog ma i controlli ci sono? E’ quello che si è chiesto il consigliere comunale Filippo Boscagli (Ncd) presentando in comune un’interpellanza su questa tematica.
“In città si è spesso superata la soglia sulla concentrazione di Pm10, eppure c’è un’ordinanza condivisibile per contrastare l’inquinamento. Spesso si pensa che lo smog sia dovuto solo all’auto ma d’inverno il problema sono gli impianti termici, bisogna verificare che le regole vengano rispettate sia nei luoghi di proprietà pubblica che privata”.
Il Comune impone infatti il limite dei 17 gradi e due di tolleranza per i riscaldamenti nei luoghi di lavoro e di 19 gradi con 2 gradi di tolleranza per le abitazioni, con l’obbligo di tenere chiuse le porte di accesso dei negozi per evitare la dispersione termica.
“Per gli immobili comunali viene eseguita la taratura di tutte le centraline per fissare orari e temperatura – ha chiarito il vicesindaco Francesca Bonacina – la Polizia Locale ha effettuato controlli ai negozi, in alcuni casi si è sollecitato i gestori a tenere le porte chiuse, non sono state elevate sanzioni. Anche in Comune sono stati posti dei cartellini alle porte di accesso ai locali per invitare gli utilizzatori a chiuderle”.
L’assessore all’Ambiente, Ezio Venturini, ha relazionato sui controlli agli edifici privati, in tutto già 195 quelli effettuati con la rilevazione di tre impianti termici ritenuti pericolosi, per i quali è stata ordinata la messa a norma.