La Casa di riposo di Mandello: “Noi, ingiustamente bloccati”

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L'area tra la casa di riposo e la chiesa di san Zeno interessata alla realizzazione di un'autorimessa interrata.
L’area tra la casa di riposo e la chiesa di San Zeno. Qui dovrebbe essere realizzata l’autorimessa interrata.

MANDELLO – E’ scontro aperto, a Mandello, tra il Comune e la “Fondazione casa di riposo”.

L’ultimo atto della querelle era stato rappresentato dalla decisione del Tar di Milano di non accogliere la richiesta avanzata dalla stessa Fondazione di sospendere i provvedimenti emessi dalla pubblica amministrazione per bloccare il cantiere dell’autorimessa interrata da realizzare accanto alla struttura di via degli Alpini.

Nel commentare quel provvedimento il sindaco, Riccardo Mariani, non aveva mancato di invitare espressamente la Fondazione  “a rispettare le regole come qualunque cittadino”, auspicando altresì le scuse da parte della stessa Onlus ai mandellesi “per tutti i soldi che sta facendo spendere alla collettività – erano state le testuali parole del primo cittadino – proponendo ricorsi infondati”.

Ora però arriva la replica della casa di riposo, affidata a una nota diffusa dal consiglio di amministrazione in cui si precisa innanzitutto che l’autorimessa in questione sarebbe “ad uso ambulanze, mezzi per disabili e 20 posti auto strategici nella zona centrale di Mandello e a costo zero per le casse pubbliche”.

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Uno scorcio della casa di riposo di Mandello che oggi ospita e assiste 100 anziani.

Specificato poi che il ricorso al Tar “verrà discusso nel merito in udienze successive con tempi lunghi e incerti, penalizzando il miglioramento dei servizi erogati dalla casa di riposo”, il consiglio d’amministrazione “fa proprio, condivide e difende l’operato del vicepresidente Giorgio Colombo, ribadendo che lo stesso agisce nell’interesse della Fondazione e degli anziani ospiti quale rappresentante di “sintesi” dei soci benefattori dai quali è stato eletto”.

La Fondazione rivendica quindi il proprio assoluto rispetto delle regole e spiega altresì di avere percepito “un uso strumentale della soffocante e inutile burocrazia all’italiana per bloccare e ritardare la legittima costruzione dell’autorimessa, paventando improbabili e indimostrati danni alla chiesa che ne conseguirebbero”.

Nella nota si afferma che la casa di riposo ha depositato in Comune sin dal 18 aprile 2014 un progetto perizia dell’ingegnere specializzato Alberto Zanotta in cui si valuta e si dimostra l’assenza di rischi per la chiesa di San Zeno nel corso dell’esecuzione dei lavori, “perizia – si aggiunge – completamente ignorata dall’ufficio tecnico comunale al momento della sospensione dei lavori lo scorso 25 giugno”.

casa-di-riposo_Mandello_demolizione-ex-mensa (2)Il consiglio d’amministrazione della “Fondazione casa di riposo” aggiunge: “Nessun contrasto con la Soprintendenza , come testimonia l’accordo raggiunto nel corso dell’incontro dello scorso 9 dicembre a Milano con l’architetto Chiara Rostagno circa le disposizioni per il prosieguo dei lavori in assoluta sicurezza”.

Dopodiché viene ricordato che ad oggi la casa di riposo di Mandello ospita e assiste 100 anziani degenti, dà lavoro a 65 dipendenti, a 15 professionisti tra medici, fisioterapisti e animatori, oltre ad altri dieci addetti per gli appalti esterni di cucina e lavanderia, per complessivi 90 posti di lavoro.

“L’oculata e morigerata gestione economica e il basso indebitamento – si afferma sempre nella nota – consentono ancora, nonostante la forte crisi anche in questo settore, un piano di investimenti strutturali quali appunto l’autorimessa, un centro diurno integrato e in futuro, forse, un reparto Alzheimer e alcuni minialloggi. Tutto questo è purtroppo bloccato da capziosi cavilli burocratici e da interpretazioni restrittive e unilaterali da parte dell’amministrazione comunale, che pregiudicano un proficuo rapporto di collaborazione tra enti come dovrebbe essere nell’interesse dei cittadini”.

Quindi la considerazione conclusiva: “Stia sereno il nostro sindaco e soprattutto non cerchi di reprimere il legittimo diritto dell’ente di ricorrere al Tar, considerato che l’Amministrazione da lui diretta e in scadenza lascerà ai mandellesi una pesante eredità di cause legali, con conseguente ricaduta dei relativi costi sulla cittadinanza”.