La gente più felice d’Italia? Vive nella provincia di Lecco

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felicitaLECCO –  È Lecco la provincia in cui la gente è più felice. Lo dicono gli psicologi della Scuola di Psicoterapia Erich Fromm, che hanno calcolato l’indice di felicità (su una scala di valori che va da 1 a 100), dei cittadini delle 110 province italiane, su un campione di 2.000 persone, tra i 25 e i 70 anni.

Al primo posto Lecco con un indice di felicità di 89 su 100. Gli abitanti della provincia di Lecco apprezzano la qualità della vita, i rapporti umani tra i cittadini e l’aria “buona” che si respira grazie al lago e alle montagne circostanti.

In seconda posizione Lucca, con un indice di felicità pari a 87, dove i cittadini sono felici di vivereper la sua bellezza artistica e l’atmosfera suggestiva. Al terzo posto Oristano, con un indice di felicità pari a 83: qui i cittadini si sentono al “sicuro” e vivono in modo rilassato.

Seguono in ordine nella top ten: Trento, con indice di felicità pari a 81, Como (80), Viterbo (77), Pordenone (75), Grosseto (72), Ravenna (68) e Cuneo (67).

In fondo alla classifica molte province del Sud, tra cui Enna (21), Salerno (18), Crotone (16), Isernia (14) e Catanzaro (9). Ultima posizione per la provincia di Potenza con un indice di felicità di 5 su 100.

Secondo la classifica sembra che siano più felici di vivere nelle proprie città gli abitanti del Nord, rispetto a quelli Sud. La provincia del Nord meno felice è quella d’Imperia, che si piazza però comunque tra le prime 50, al 35° posto, con un indice di felicità pari a 49.

“Sono entusiasta di questo riconoscimento per la provincia di Lecco – commenta Daniele Nava, Presidente della Provincia di Lecco – che conferma che i nostri concittadini hanno capito gli sforzi fatti dall’Amministrazione Provinciale in questi ultimi anni per assicurare un alto standard qualitativo nei servizi a loro destinati. La Brianza e il Lecchese si confermano terra di voglia di Daniele Navafare e lavoro, nonostante la crisi, a dimostrazione che si può coniugare il lavoro e la propensione a intraprendere con un territorio che riesce ad armonizzare lo svago, grazie anche alle bellezze naturalistiche. Il nostro territorio si contraddistingue per la forte attività nello sport e nel tempo libero e per il volontariato attivo, indici che sicuramente creano un importante background di felicità. Da noi a Lecco si vive meglio che nelle grandi città grazie a una migliore qualità della vita. Direi quindi che “piccolo è bello, soprattutto quando curato”, e questo trend è confermato dalla scelta di molte famiglie con figli piccoli di trasferirsi proprio nel Lecchese. Questa è la miglior risposta ai detrattori come il regista Virzì, del quale sicuramente non andrò a vedere il film”.

Ma quali sono i fattori che rendono felice una provincia? Innanzitutto l’alta qualità dei servizi offerti (sono stati analizzati in particolare i dati sui temi di sanità e istruzione), l’assenza di criminalità, l’alta offerta di lavoro e la ricchezza di proposte turistiche e del tempo libero.

“Le caratteristiche della felicità sono variabili secondo l’entità che la prova (per esempio: serenità, appagamento, eccitazione, ottimismo, sicurezza economica e politica, ecc.). L’uomo fin dalla sua comparsa ha sempre cercato questo stato di benessere. La felicità si può definire un insieme di emozioni e sensazioni del corpo, della mente, del proprio Sé e dell’intelletto che procurano benessere e gioia di vivere, che possono esprimersi nel ciclo di vita di una persona” – spiega il Dott. Ezio Benelli, Direttore di Scuola di Psicoterapia Erich Fromm di Prato – “nel panorama dei metodi usati nella ricerca in psicologia l’intervista e il questionario rappresentano due strumenti ampiamente diffusi per la raccolta di informazioni, nella nostra ricerca effettuata via telefono sul’indice di felicità riferita al vivere nella propria provincia di residenza abbiamo utilizzato entrambi i metodi”.

Secondo lo studio la gente che vive in provincia si ritiene più felice del 77% rispetto a chi vive in città, perché ritiene la provincia meno costosa, più tranquilla e meno inquinata. La maggior parte degli intervistati (80%) che vive in provincia non vivrebbe mai nelle grandi città, perché non ama il ritmo sfrenato, l’aria inquinata, il traffico e la difficoltà a trovare parcheggio e soprattutto il grigiore del cemento.

Solo il 33% di chi vive in provincia invece le abolirebbe: evidentemente si ritiene fondamentale un ente intermedio tra Comune e Regione, in grado di preservare l’identità del territorio. La paura della maggior parte degli intervistati è quella di essere poi trascurati dalla Regione, che si occuperebbe solo dei capoluoghi.

“Oltre ai risultati sopra esposti, dati dall’elaborazione del questionario, abbiamo cercato nell’intervista di sondare come le persone vivevano dal punto di vista psicologico la possibilità che le Province venissero abolite. Un dato inaspettato è stato quello di cogliere nella maggioranza delle persone una sensazione di lutto e di perdita, come se le infrastrutture delle Province, da sempre presenti, potessero avere un effetto rassicurante, soprattutto per quanto riguarda la scuola e la viabilità, elementi importanti per la scolarizzazione dei figli e per la sicurezza stradale negli spostamenti dei pendolari e del tempo libero. Alla data di oggi ciò mi fa pensare che anche l’abolizione o la trasformazione del Senato possa far vivere, dal punto di vista psicologico, il lutto e la perdita” – conclude il Dott. Benelli.

Dal punto di vista prettamente psicoanalitico e sociologico il bisogno di avere più organi burocratici, secondo Erich Fromm, è dato dall’immaturità della società contemporanea. “L’uomo crede di volere la libertà. In realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere delle decisioni e le decisioni comportano rischi. [..] Se invece si sottomette ad un’autorità, allora può sperare che l’autorità gli dica quello che è giusto fare, e ciò vale tanto più se c’è un’unica autorità – come è spesso il caso – che decide per tutta la società cosa è utile e cosa invece è nocivo” – Fuga dalla libertà – Autore Erich Fromm (Editore Mondadori, 1994).

SONDAGGIO: NOI LECCHESI SIAMO VERAMENTE I PIU’ FELICI D’ITALIA? VOTATE..!