La Guzzi e il no al nuovo museo. Fasoli a Colaninno: “Ci ripensi”

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MANDELLO – “Sia chiaro, noi non molliamo e cercheremo di far cambiare idea alla Guzzi”. All’indomani della missiva in cui il presidente e amministratore delegato del gruppo Piaggio, Roberto Colaninno, affermava che il progetto per la costituzione di una fondazione che si dovrebbe occupare del nuovo museo della Moto Guzzi “in realtà non è altro che una discussione avviata anni orsono con il Comune di Mandello a cui non venne dato seguito e che non si tradusse mai in una concreta ipotesi di lavoro”, Riccardo Fasoli torna a far sentire la sua voce.

Il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli.

Lo fa, il sindaco di Mandello, con una lettera indirizzata proprio a Colaninno, che nella sua missiva spiegava anche di “non intravedere nell’attuale scenario i presupposti perché un progetto di quella portata possa essere effettivamente ripreso in considerazione”.

“Stimatissimo presidente – scrive Fasoli – la ringrazio per la risposta che mi ha inviato. Sono contento che finalmente si sia fatta chiarezza sulle vostre intenzioni. Non le nascondo, perché non è nei miei modi, un grandissimo dispiacere. La sostanziale differenza tra i suoi annunci nelle ultime due edizioni dell’Esposizione internazionale del ciclo e del motociclo di Milano e il contenuto della sua missiva lasciano me, gli appassionati e credo anche tutte le altre istituzioni coinvolte decisamente spiazzati”.

“Sono forse troppo poco politico – aggiunge il primo cittadino – ma a Mandello le parole , soprattutto se si parla di Guzzi, valgono ancora molto, hanno ancora una  funzione importante e permettono di accrescere la stima reciproca e sono il primo segno di rispetto. Quella che lei definisce una discussione mai divenuta concreta ipotesi di lavoro era stata presentata al consiglio comunale da un vostro referente. Tale presentazione era stata anticipata da vari incontri dove vennero persino definite le competenze della futura fondazione e dei suoi organi… So che questi passaggi non hanno un formale valore giuridico, ma non possono essere considerati come un nulla  di fatto e un nulla di promesso”.

La lettera di Riccardo Fasoli al numero uno della Piaggio così prosegue: “La disponibilità così grande da parte delle istituzioni è un treno che, lei lo sa meglio di me, non sarà facile rivedere passare. Non le nego che la sua risposta desta in me molta preoccupazione anche per l’area produttiva. Giacciono da due anni e poco più i progetti di ristrutturazione che mai hanno visto la luce. Le chiedo, se possibile, di utilizzare la stessa chiarezza di questa  sua  ultima missiva anche per questi aspetti. Le riconfermo come già fatto da molti miei predecessori che l’area su cui sorge lo stabilimento manterrà  sempre la stessa destinazione urbanistica”.

Fasoli conclude: “Il nostro attaccamento al marchio Moto Guzzi è e può essere ancor di più (come le  scrissi già  lo scorso anno, senza ottenere risposta) uno  strumento di marketing gratuito senza eguali. Se a farla tornare sui suoi passi è stato l’aspetto economico, sediamoci a un tavolo e vedrà che può non essere un tema decisivo. Spero possa rivedere la sua posizione e mi auguro di vederla presto a Mandello per parlarne di  persona”.

Fin qui la lettera di Fasoli. In una sua nota, poi, il sindaco commenta: “Se pensiamo alle autorizzazioni, alle opere di demolizione e ricostruzione e all’allestimento, un museo pronto per il 2021 è un miraggio, nonostante il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, abbia confermato la volontà della Regione di lavorare da subito per il nuovo museo stesso”.

“Del progetto di ristrutturazione del museo della Guzzi – ricorda sempre il primo cittadino – si parla da anni e in occasione dell’edizione 2015 di Eicma, il presidente Colaninno aveva dichiarato di voler trasformare Mandello nella “Disneyland della moto”. Non avevamo lasciato cadere nel nulla le sue parole e subito ci eravamo attivati affinché ogni livello istituzionale mettesse il proprio contributo alla realizzazione del nuovo polo museale”.

“Lo scorso anno – aggiunge – ho personalmente incontrato i referenti regionali di Federmoto Lombardia, Fondazione Cariplo, gli assessori regionali alla Cultura, Cristina Cappellini, e allo Sport, Antonio Rossi, oltre al presidente Maroni. Tutti entusiasti e con la determinazione di fare qualcosa di grande, innovativo e utile al rilancio turistico e industriale del territorio, valorizzando la presenza  di un brand regionale tra i più conosciuti al mondo. E’ mancata però la risposta concreta dalla proprietà”.

“Lo stesso presidente Maroni, l’assessore Rossi e il consigliere regionale Mauro Piazza – conclude il sindaco – hanno incontrato Colaninno durante l’edizione 2016 di Eicma e in quella sede il presidente della Piaggio aveva confermato la volontà  di portare avanti il progetto e di volerlo realizzare entro il centenario”.

Ora il brusco stop. “Ma sia chiaro – ribadisce Fasoli – noi non molleremo mai”.