La proprietà: vendono Consonno a nostra insaputa

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OLGINATE – “Non vi è alcun legame tra la proprietà e l’arch. Zandonà che, nella vicenda, ha rappresentato unicamente se stesso”.

E’ quanto scrive in una raccomandata inviata alla nostra redazione l’immobiliare Consonno Brianza sas, proprietaria della frazione olginatese che ha deciso di intervenire sulla questione della messa in vendita dell’area dopo il clamore mediatico di questi giorni.

Nella lettera la società referente degli eredi del conte Mario Bagno, che negli anni ’70 edificò quella che doveva essere la “città dei balocchi” finita poi in rovina, fa sapere, tramite l’amministratore Mario Dotti, che l’architetto Zandonà, a cui fa capo l’annuncio di vendita messo on-line su Subito.it “ha agito in modo assolutamente autonomo e all’insaputa della compagine proprietaria” e che sarebbe “già stato diffidato dal proseguire in questa campagna pubblicitaria fuorviante e ingannevole”.

Consonno 5 agosto (13)Una vera e propria doccia “gelata” per quanti in queste settimane si erano rivolti al professionista milanese per avere informazioni sull’acquisto del borgo ad un prezzo stimato di circa 12 milioni di euro ; tra questi anche Francesco Facchinetti che giusto lo scorso venerdì avrebbe incontrato l’architetto per realizzare a Consonno la “città dei giovani” e che quest’oggi, attraverso la sua pagina Facebook, ha fatto sapere:

“Ci siamo, il primo mattone lo abbiamo messo. Venerdì scorso ho incontrato i venditori e l’architetto che ha in mano tutte le carte che riguardano Consonno. Sono molto felice perché non è cosa semplice trovarsi a parlare con delle persone che hanno la tua stessa visione delle cose, e che, soprattutto, hanno ancora un’etica professionale e di vita”.

Da capire ora se, esclusa l’intermediazione dell’architetto Zandonà, i proprietari della frazione di Olginate vogliano comunque portare avanti la trattativa con il noto artista. Per questo abbiamo tentato di contattare telefonicamente la società al momento senza successo; siamo riusciti però a parlare con l’architetto Zandonà che ha spiegato:

Francesco Facchinetti
Francesco Facchinetti

“Non c’è un accordo scritto ma verbale con i proprietari, oltre che diverse mail a testimoniare questo rapporto. Le trattative esistono e sono in corso – spiega il professionista – è vero che la proprietà chiedeva delle trattative private ma purtroppo sul portale Subito.it è stato inserito il nome di Consonno anziché la dicitura ‘vicinanze Lecco’ ed è scoppiata la bomba. Ma se non fosse vero non avremmo impegnato progettisti per nostro conto su questa vendita. Attualmente sono quattro gli interessati, tra cui una società di Bologna e due società estere che avrebbero la capacità economica per acquistare Consonno. C’è anche Facchinetti con il quale abbiamo avuto un incontro a Milano, attendiamo che possa avanzare un’offerta”.

Nel frattempo l’artista martedì ha lanciato un nuovo progetto per Consonno: “Da quello che si evince dalle carte che l’architetto mi ha fatto vedere, il comune di Olginate richiede che Consonno ritorni ad essere Consonno. In poche parole vogliono che quel bellissimo paese ritorni ad essere un paese a tutti gli effetti. Ma per creare un paese, oltre che ad un progetto/permessi/soldi/etc, ci vogliono le persone – scrive Francesco Facchinetti – E per avere le persone ci vuole un motivo per farle venire. La risposta è semplice: università. È dall’istruzione che dobbiamo ripartire per generare affluenza in quel posto stupendo. Ed è solo grazie ad una buona istruzione che si farà la nostra rivoluzione”.

Dj Francesco punta a creare sulla ceneri della “città fantasma” un grosso centro universitario con diversi indirizzi. “L’università porterà gioventù – scrive Facchinetti – Questa gioventù riempirà gli spazi destinati alle abitazioni e farà vivere anche tutta la parte ludico/commerciale di Consonno. E così, finalmente,avremo la città dei giovani”.