L’addio di Mandello a don Costante: “Eri un uomo vero e gioioso”

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MANDELLO – “Don Costante era un uomo vero e sapeva essere gioioso. Ecco perché anche in questa liturgia, che pure non può non essere mesta, dobbiamo esprimere la gioia che deve animare l’atteggiamento di ogni cristiano, sapendo che questo nostro fratello ha voluto donare la sua esistenza al Signore. Lui ci ha dato un esempio di vita semplice ma profonda”.

Monsignor Giuliano Zanotta, vicario generale della diocesi di Como, ha introdotto così oggi, lunedì 1° febbraio, nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore, il rito funebre di don Costante Tencalli, il sacerdote nativo di Mandello morto all’età di 90 anni.

All’omelìa, il delegato del vescovo Diego Coletti si è soffermato sul concetto di gloria. “La gloria di Gesù è quella della croce, della risurrezione e dell’ascensione – ha detto – ed è altresì la comunione con il Padre. E’ dunque qualcosa di molto importante perché è anche la comunione tra noi, che dobbiamo sempre mettere il Signore al primo posto”.

 

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Significativa, durante la celebrazione eucaristica, la testimonianza di don Ambrogio Balatti, a sua volta nativo di Mandello e legato a don Costante da grande amicizia.

Dopo aver dato lettura del testamento spirituale di don Tencalli in cui il sacerdote ringrazia il Signore e tutte le persone da lui incontrate nella sua vita e dice di avere perdonato chi lo ha offeso o gli ha procurato dispiaceri, don Ambrogio ha ricordato di aver conosciuto don Costante sul finire degli anni Quaranta, “gli anni della mia scuola elementare”.

“Lui era già in Seminario e quando ci si ritrovava a Luzzeno ci faceva imparare a memoria le risposte della messa in latino – ha detto don Balatti, dal 1994 arciprete di Chiavenna – Eravamo un po’ selvatici, ma lui sapeva come prenderci e sapeva anche farci divertire”.

 

Don Ambrogio Balatti, arciprete a Chiavenna dal 1994, ricorda nella chiesa mandellese del Sacro Cuore don Costante Tencalli.
Don Ambrogio Balatti, arciprete a Chiavenna dal 1994, ricorda nella chiesa mandellese del Sacro Cuore don Costante Tencalli.

 

“Io devo a lui la mia vocazione – ha aggiunto il sacerdote – Mi ha accompagnato nel mio cammino e a lui mi sono sempre sentito molto legato”.

Don Ambrogio ha anche ricordato le tappe salienti del ministero di don Costante, prete all’età di 27 anni. “Era figlio unico – ha detto – e suo padre Giuseppe morì poco prima della sua ordinazione. Ha svolto il proprio ministero sacerdotale per lunghi anni in Valtellina e da 12 anni era a Chiavenna. Fu felice quando gli proposi di venire ad abitare con me”.

Don Balatti ha poi sottolineato il grande zelo e la generosità di don Tencalli, “prete di una grande simpatia, uomo buono e dalla fede semplice e solida, che aveva saputo abbracciare volentieri le innovazioni del Concilio”. “In questa chiesa di Mandello – ha aggiunto – ha celebrato la sua prima messa. Amava la compagnia, mentre la solitudine lo deprimeva. Ed era anche molto generoso e di grande carità”.

Quindi l’ultimo commosso saluto: “Lo ringrazio di cuore e adesso gli chiedo di pregare per tutti noi, dal Cielo”.

Prima dei riti di commiato è stato intonato il canto “Entra nella gioia, servo buono e fedele, il Signore ti accoglie: tua ricompensa sarà”.