Landini a Lecco: “Il Paese deve cambiare per non far scappare i giovani”

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L'incontro al Palataurus, presenti oltre 700 studenti
L’incontro al Palataurus, presenti oltre 700 studenti

 

LECCO – Il lavoro? Spesso è un miraggio per i giovani. Un impiego stabile? Una chimera. “Non bisogna lasciare che i ragazzi scappino dall’Italia per trovare un’occupazione vera, bisogna cambiare il Paese e affermare un’idea di lavoro fatto di diritti e qualità”.

Lo ha sottolineato Maurizio Landini, segretario di Fiom Cgil, intervenuto venerdì mattina al Palataurus di Lecco per l’incontro organizzato dal comitato studentesco dell’istituto Badoni e che ha coinvolto le classi 4^ e 5^ non solo del Badoni, ma anche dell’istituto Parini, Fiocchi e Bovara; una platea di 700 studenti che ha ascoltato le risposte del leader sindacale sui temi legati ai giovani e al lavoro.

I relatori: Pierangelo Albini (Confindustria) il giornalista Gianluca Morassi, Maurizio Landini (Fiom) e Luigi Sabadini (API)

 

“Anche se viviamo ancora un periodo di difficoltà economica, non possiamo accettare un lavoro qualsiasi a qualsiasi condizione, questo ha abbassato le tutele e aumentato la precarietà. In Italia c’è bisogno di fare investimenti, più formazione da parte della scuola, di maggiore responsabilità sociale delle imprese, di un sistema che sia in grado di affrontare queste cose – ha proseguito Landini- In questi anni sono state stabilite leggi assurde, sia in ambito scolastico che sul lavoro e sul piano di funzionamento delle imprese. Dobbiamo cambiare il Job Acts, promuovere un nuovo Statuto dei diritti dei lavoratori. Rimettere al centro il lavoro vuol dire creare un modello di sviluppo virtuoso e giustizia sociale, avere tutele universali già attuate altrove in Europa, dare un reddito di dignità a chi perde o cerca il lavoro, è un elemento di civiltà che va introdotto”.

La platea del Palataurus

 

Troppe per Landini le forme di precariato che oggi minano alla stabilità lavorativa e gli strumenti disponibili per avviare i giovani al lavoro vanno migliorati: “L’alternanza scuola – lavoro non è utile se diventa un modo per far lavorare gratis gli studenti. La formazione è decisiva e deve rimanere un diritto anche durante vita lavorativa”.

E i giovani chiedono risposte, lo ha detto chiaramente il referente del comitato studentesco, Matteo della Fontana: “La maggior parte dei nostri coetanei oggi non ha un lavoro stabile, a volte vengono pagati coi voucher, 300/400 euro al mese e tutto si riduce a questo. Vogliamo capire cosa ci aspetta conclusa la scuola, avere un reddito per renderci indipendenti dalle nostre famiglie”.

 

Maurizio Landini insieme al preside del Badoni, Angelo De Battista

 

“Per gli studenti il lavoro è un tema di futuro immediato e le loro prospettive non sono molto chiare – ha sottolineato il preside del Badoni, Angelo De Battista – Le scuole sono molto impegnate in percorsi di formazione nelle imprese, abbiamo rinnovato i curriculum di studio per collegarli al mondo fuori dalle mura scolastiche. Da almeno un quindicennio il Bandoni organizza stage e attività formativa”.

I giovani servono alle imprese. “Il ricambio generazionale è necessario, dai giovani vogliamo anche nuove opportunità e nuova cultura” è il messaggio che ha lanciato il presidente di Api Lecco, l’associazione delle piccole medie imprese, Luigi Sabadini. “Serve fiducia nel futuro, voglia di fare e impegno. I risultati vengono solo con il lavoro di ciascuno e con la preparazione – ha proseguito Sabadini, membro della giunta nazionale di Api – La prima vera sfida e il contributo che le imprese possono dare oggi è quello sull’alternanza scuola lavoro, può essere il punto di svolta e le associazioni il suo snodo. A Lecco abbiamo avviato progetti importanti, abbiamo Network occupazione che ci offre un tavolo di confronto su questi temi e già riscontrato la disponibilità delle aziende del territorio”.

 

Maurizio Landini e Luigi Sabadini