L’anno nuovo si festeggia come i pesci: muti. Vietati i botti

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BottiLECCO – Se fino a qualche anno fa la tradizione era quella di dire addio al vecchio anno dando il benvenuto a quello nuovo con botti e fuochi d’artificio, da tempo il rituale è stato soppiantato da una nuova “tradizione”, ovvero l’ordinanza del sindaco Virginio Brivio con la quale si vieta di “detenere e far esplodere petardi e fuochi d’artificio nei luoghi pubblici di Lecco, in particolare nei giorni del 31 dicembre 2013 e del 1 gennaio 2014”. Ordinanza che prevede sanzioni fino a 500 euro per i trasgressori.

“Rispetto e sicurezza devono essere le parole d’ordine in questi festeggiamenti in vista dell’anno nuovo – spiega il sindaco di Lecco, Virginio Brivio – Il Comune di Lecco ha deciso di intervenire anche quest’anno con una ordinanza, constatato che spesso, durante la notte di Capodanno, si verificano episodi di disturbo della quiete e, a volte, anche danni a beni pubblici e privati provocati dallo sparo di petardi e pescefuochi, mettendo in pericolo l’incolumità delle persone. Non posso altresì che fare affidamento sul senso civico dei cittadini e sul buon senso dei genitori verso i più piccoli, in modo da rendere il Capodanno una festa davvero serena e gioiosa, nel pieno rispetto di tutti”.

L’ordinanza, che riguarda in particolare la zona del centro cittadino e dei quartieri, vieta esplicitamente di usare o detenere nei luoghi pubblici o aperti al pubblico materiale esplodente, accendere fuochi, far esplodere petardi, castagnole e artifici esplodenti, poiché tali componenti turbano l’ordinato svolgimento della vita collettiva, creano pericolo per l’incolumità delle persone e possono causare il danneggiamento di monumenti e beni pubblici e privati. L’ordinanza vieta altresì di tenere comportamenti che possano turbare la tranquillità e compromettere l’incolumità e la sicurezza dei cittadini.

Salvo che il fatto non costituisca reato, l’inosservanza degli obblighi e divieti dell’ordinanza comporterà l’applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria da 25 euro a 500 euro, oltre alla confisca del materiale. Incaricate di assicurare il rispetto delle prescrizioni contenute nel provvedimento sono la Polizia Locale e le Forze di Polizia dello Stato.