Lasco, il bandito della Valsassina diventa un gioco da tavolo

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TACENO – Un gioco che si rifà al romanzo di Antonio Balbiani “Lasco il bandito della Valsassina”. A idearlo è stata Pinuccia Nasazzi, ricercatrice e scrittrice di Esino Lario, solita trovare nell’amore incondizionato per la natura la sua principale fonte di ispirazione.

Il gioco, che rientra a pieno titolo nel progetto “ParlArti – Parlasco per le arti” e che fa seguito a quanto già proposto in questi ultimi anni in particolare proprio per iniziativa del Comune di Parlasco (dal “borgo dipinto” alla ristampa del libro di Balbiani e alla suggestiva rievocazione storica dello scorso anno), vuol far divertire ma al tempo stesso ha anche una valenza didattica e culturale. E come ha sottolineato sabato 11 gennaio Alberto Denti, sindaco di Parlasco e presidente della Comunità montana della Valsassina, Valvarrone, Val d’Esino e riviera, in sede di presentazione dell’iniziativa presso la birreria delle nuove Terme di Tartavalle rientra in una precisa strategia di rilancio del turismo e delle tradizioni del territorio.

“Questo infatti è un gioco – ha detto Denti – che consente di calarsi nella realtà della nostra meravigliosa terra e che ha altresì consentito di valorizzare le risorse artistiche locali”. “Penso innanzitutto a Pinuccia Nasazzi – ha aggiunto il primo cittadino – apprezzata autrice di libri in particolare a tema naturalistico sull’utilizzo a fini salutistici della flora dei nostri monti. E penso anche a Emanuele Riva, giovane illustratore di Pasturo, al quale si devono i disegni del gioco”.

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“E proprio per gioco era partita questa iniziativa – ha affermato Pinuccia Nasazzi, autrice anche del bel romanzo “La Grigna e il mare” – che poi abbiamo condiviso con persone animate da buona volontà e dal comune intento di promuovere e salvaguardare il territorio e di non disperderne il patrimonio fondato sulla sua storia e sulle sue tradizioni”.

“Vogliamo che i nostri paesi tornino per così dire a fare notizia – ha aggiunto la ricercatrice esinese – e in tal senso questo gioco potrà fare la sua parte. Tra l’altro darà modo a chi vi giocherà di conoscere le vicende del bandito della Valsassina così come le raccontò Antonio Balbiani, scrittore ottocentesco di Bellano”.

“Io ho fatto una sintesi del romanzo che è riportata nel libro abbinato alla scatola del gioco – ha spiegato sempre la Nasazzi – e in poche pagine ne ho ricavato una storia adatta anche ai bambini e che può insegnare qualcosa pure ai giovani, ai quali siamo tutti tenuti a trasmettere forza e a dare coraggio”.

“Giornate come queste rappresentano il raggiungimento di un traguardo – ha detto dal canto suo Marco Benedetti, assessore provinciale alla Cultura, Identità e tradizioni – e non da oggi la nostra provincia ha dimostrato di sapere innovare e valorizzare e di voler portare avanti memorie e tradizioni. Noi ci siamo battuti e lo faremo fino all’ultimo giorno del nostro mandato per salvaguardare la nostra identità, nonostante le difficoltà che siamo stati e siamo tuttora chiamati ad affrontare”.

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La scatola del gioco contiene un tabellone, 5 tabelle per ciascun giocatore, 54 carte da gioco più altre 20 speciali, cinque pedine, un dado e, come detto, un libro con la storia di Lasco e le istruzioni. Si parte, non a caso, da Parlasco e quindi si pescano le carte di volta in volta relative alla casella conquistata: quelle rosse sullo spazio del conte di Marmoro e quelle nere su quelle di Lasco. Le carte speciali raffigurano invece Armelina, Nicola, Giroletta e gli innamorati. Vince chi possiede quattro carte Conte, una carta Armelina, una carta Innamorati, una carta Nicola, una carta Giroletta e nessuna carta Lasco.

Alla realizzazione del gioco e del libro che lo accompagna hanno dato un contributo importante Carlo Somaschini per quanto riguarda la storia della Valsassina e lo storico locale Renato Castelletti per la parte documentale, oltre naturalmente al già ricordato Emanuele Riva (16 anni, frequenta a Lecco una scuola di grafica) per le illustrazioni.

Alla birreria Tartavalle di Taceno erano presenti alcuni sindaci della Valsassina, della Valvarrone e del Lago. E c’era Valter Moro della “Fabbrica dei segni”, la cooperativa sociale di Novate Milanese cui si deve la pubblicazione del gioco del Lasco. “Ci occupiamo di libri per l’infanzia e lavoriamo molto con le scuole – ha detto Moro – e infatti dedichiamo una particolare attenzione all’apprendimento. Abbiamo aderito entusiasticamente a questo progetto anche perché abbiamo constatato che i promotori credono molto in questa iniziativa”.

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La scatola con il gioco del Lasco è in vendita nei negozi valsassinesi al prezzo di 15,90 euro e può essere anche acquistata online. Da due a cinque i giocatori ammessi.

Sabato 11 la presentazione della singolare iniziativa è stata seguita dalla visita al birrificio, inaugurato nel maggio 2012 e la cui attivazione dei macchinari risale a poco più di un anno fa.

Ad accompagnare i presenti tra i reparti di produzione e imbottigliamento dell’acqua e della birra è stato Giuseppe Simioni, amministratore unico della società, il quale ha tra l’altro sottolineato come il birrificio disponga di impianti d’avanguardia, a partire da quello di disinfezione.

Quindi il pranzo a base di squisiti ravioli, salumi e apprezzati prodotti che la Valsassina ha dedicato proprio al bandito Lasco, a partire dal formaggio per finire con il dolce, passando naturalmente per l’ottima birra.