Lecco, al Politecnico Mauro Corona ricorda i fratelli Anghileri

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L’Aula Magna venerdì sera

 

LECCO – Aula Magna del Politecnico di Lecco gremita di persone per la serata organizzata dal Gruppo Ragni di Lecco in occasione del 70esimo anniversario (1946-2016) e che ha visto nuovamente ospite l’alpinista e scrittore Mauro Corona.

 

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Mauro Corona

 

Una serata particolare, volta a presentare l’ultimo romanzo dell’autore “Le vie del sole” e a ricordare due personaggi molto cari a Lecco, i fratelli Giorgio e Marco ‘Butch’ Anghileri. Il primo, Giorgio, giovane promessa dell’arrampicata, scomparso tragicamente a 27 anni a seguito di un incidente stradale con la bici; e il secondo, il “Butch”, morto nel 2014 durante l’impresa invernale lungo la via Jori Bardill sul pilone centrale del Freney al Monte Bianco, dove stava tentando la prima invernale.

 

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Due giovani, puliti, forti, leali, completi, come li ha definiti ricordandoli con tenerezza Mauro Corona, che al suo arrivo al Politecnico ha trovato ad attenderlo Aldo Anghileri, papà di Giorgio e Marco: “E’ stata una sorpresa – ha esordito di fronte a una vasta platea – penso di poter capire cosa può aver provato Aldo nel perdere così due figli. Marco lo conoscevo bene, era l’idolo delle mie figlie: uno che scalava con la testa, arrampicava bene, con etica, non solo esteticamente. Sono certo che quanto successo sul Bianco non sia dovuto ad un suo errore ma ad una fatalità. Giorgio non lo conoscevo, ho visto la sua foto sul libro che mi è stato regalato e scoperto successivamente di questo fratello scomparso in circostanze così tragiche. Sono due personaggi grandi, da ricordare e che mi fa piacere ricordare qui, a Lecco, di fronte a così tanti amici”.

 

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Da sinistra: Aldo Anghileri, Fabio Palma, Mauro Corona, Vittorio Colombo, Matteo Della Bordella e Luca Schiera

 

La serata, moderata dal giornalista Vittorio Colombo, ha visto la presenza del presidente dei Ragni Fabio Palma e dei due maglioni rossi Matteo Della Bordella e Luca Schiera, reduci insieme al compagno Matteo De Zaiacomo dalla spedizione all’Isola di Baffin, di cui hanno raccontato qualche aneddoto.

 

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“Mauro Corona è uno degli scrittori di montagna più noti e di valore, mi piaceva l’idea di inserire in questo calendario di eventi per il 70esimo qualcosa che avesse a che fare con una mia grande passione, la letteratura” ha commentato Fabio Palma “abbiamo scelto il Politecnico per permettere a tutta la città di venire ed ascoltare Mauro: questo è un luogo forse poco conosciuto ma simbolo di sviluppo”.

 

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Bicchiere di vino alla mano Corona ha così inanellato per la platea una serie di racconti e aneddoti, spaziando dalla filosofia, alla letteratura, alla società, alla sua amata montagna: “Penso che nella vita di occasioni ce ne siano una volta sola: Marco e Giorgio hanno avuto una vita breve, ma le occasioni le hanno colte, la loro felicità, forse a scapito dei familiari e degli amici, l’hanno fatta. La vita di ciascuno di noi è un romanzo, nessuna casa editrice ci stamperà la seconda copia: cogliete le occasioni al primo colpo, siate felici, non chiudetevi nell’odio e nelle piccolezze” è stato l’invito conclusivo dell’alpinista.

 

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