Lecco-Bergamo, la protesta della Lega: “PD è il colpevole politico”

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LECCO – L’ombrello in una mano, la fiaccola nell’altra, esponenti e militanti della Lega Nord di Lecco e del Calolziese, nonostante il forte acquazzone che ha insistito anche in serata, hanno mantenuto fede all’annuncio della manifestazione, fissata per lunedì, dinnanzi al cantiere della nuova Lecco-Bergamo a Chiuso.

L’opera è ormai ferma da quasi un anno per via del contenzioso tra l’impresa del Gruppo Salini e la Provincia di Lecco che ha fatto arenare i lavori, a rischio di uno stop definitivo, ma a far scattare la protesta del Carroccio è stata la bocciatura dell’emendamento alla Legge di Bilancio presentato dal senatore Paolo Arrigoni per destinare i soldi , 9 milioni, che oggi mancano per coprire il prezzo (lievitato ben oltre il piano economico originario) dell’intervento.

Il segretario Flavio Nogara, il consigliere regionale Antonello Formenti, il consigliere provinciale Stefano Simonetti e il senatore Paolo Arrigoni

 

Soldi, altrettanti, che la Regione ha invece stanziato nel tentativo di giungere al totale dei 118 milioni richiesti, costo totale dell’opera. Questa, per la Lega, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. “Uno schiaffo – come l’ha definito lo stesso Arrigoni – che il Governo e .la maggioranza di centrosinistra hanno rifilato a questo territorio”.

“Uno scandalo – gli ha fatto eco Flavio Nogara, segretario provinciale della Lega – vissuto sulla pelle dei cittadini che abitano questo rione, degli abitanti della provincia di Lecco e di Bergamo che beneficerebbero dalla realizzazione di quest’opera”.

Cinzia Bettega, capogruppo della Lega in Consiglio Comunale a Lecco

 

Cittadini che invece “devono convivere da troppo tempo con un cantiere aperto, senza sapere quando finiranno questi lavori” ha ribadito Cinzia Bettega, capogruppo del Carroccio in Comune a Lecco che ha sottolineato l’impegno della Lega in municipio per spronare l’amministrazione comunale.

Il “colpevole politico” per la Lega è uno solo: “Il Partito Democratico, che amministra la città, la Provincia e il Governo” e “non riesce o non vuole fare nulla per sbloccare questa situazione”.

Lo striscione mostrato dai cittadini presenti con il comitato

 

“Fino al 2014 l’opera stava andando avanti correttamente, con delle perizie ma stava andando avanti – ha ricordato Stefano Simonetti, consigliere provinciale e a suo tempo assessore ai Lavori Pubblici per la Provincia – poi le cose si sono complicate fino alla citazione in giudizio. Chiediamo alla Provincia che si trovino questi 9 milioni mancanti e che si trovi una soluzione anche al problema burocratico che Polano e il Pd hanno saputo creare”.

L’ex ministro Roberto Castelli

 

“Un politica inefficace – ha commentato il consigliere regionale Antonello Formenti – che ha vanificato quanto fatto dalla passata amministrazione provinciale e dal ministro Roberto Castelli che si è speso in prima persona per portare a compimento quest’opera”.

Ed è proprio Castelli, presente al presidio, ad annunciare una possibile soluzione, con il coinvolgimento ancora una volta di Regione Lombardia per stanziare i 9 milioni necessari: “Con l’assessore Garavaglia abbiamo discusso dell’intera opera, anche della variante di Cisano per la quale i fondi si sono trovati. Regione ha a disposizione ancora risorse del ‘Patto con la Lombardia’ e lì potrebbero essere reperiti i soldi mancanti. In quel caso l’opera potrà ripartire”.

Per l’ex ministro è però “inaccettabile che i lavori abbiano sfondato i costi previsti. Qualcuno potrà anche essere chiamato a risponderne. Tutti sbagliano ma nessuno paga mai”.

Luca Dossi portavoce del Comitato dei cittadini di Chiuso

 

Al presidio della Lega si è affiancato quello del Comitato dei cittadini che da due anni protestano per la situazione del cantiere. “Due anni trascorsi tra tante parole e nessun fatto – ha denunciato Luca Dossi, portavoce dei residenti – abbiamo visto arrendevolezza da parte di chi ci dovrebbe guidare e decidere su questa strada. Le istituzioni si sono dichiarate inadeguate, cerchiamo chi ci possa tutelare. Ben venga la Lega se vuole continuare questa battaglia con noi. Ma che non sia la politica del giorno e si continui a lavorare fino a che non si raggiunga l’obiettivo”.