Lecco: consegnate le Costituzioni ai 18enni in Piazza Garibaldi

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LECCO –  “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”: con queste parole di Pietro Calamandrei, Francesca Bonacina, sabato sera,  ha aperto la consegna delle costituzioni ai 18enni in Piazza Garibaldi a Lecco.

Una cerimonia che si è posta a conclusione di una giornata interamente dedicata agli studenti della scuole superiori, organizzata dalla consulta provinciale di Lecco, dove ogni scuola ha potuto presentarsi alla cittadinanza.

 

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Da qualche anno abbiamo deciso, in collaborazione con l’ufficio scolastico territoriale e la consulta degli studenti, di consegnare le costituzioni ai neodiciotteni in vista del due giugno – ha commentato il vicesindaco Bonacina – per sottolineare l’importanza di essere parte attiva all’interno della città, poiché senza il nostro impegno la costituzione rimarrebbe soltanto un pezzo di carta, come sottolineato dal discorso che Pietro Calamandrei tenne nel 1955 di fronte ad alcuni studenti: “La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove: perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile; bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Per questo una delle offese che si fanno alla Costituzione è l’indifferenza alla politica. È un po’ una malattia dei giovani l’indifferentismo. «La politica è una brutta cosa. Che me n’importa della politica?».

Francesca Bonacina
Francesca Bonacina

Quando sento fare questo discorso, mi viene sempre in mente quella vecchia storiellina che qualcheduno di voi conoscerà: di quei due emigranti, due contadini che traversano l’oceano su un piroscafo traballante. Uno di questi contadini dormiva nella stiva e l’altro stava sul ponte e si accorgeva che c’era una gran burrasca con delle onde altissime, che il piroscafo oscillava. E allora questo contadino impaurito domanda ad un marinaio: «Ma siamo in pericolo?» E questo dice: «Se continua questo mare tra mezz’ora il bastimento affonda»”.” Allora lui corre nella stiva a svegliare il compagno. Dice: «Beppe, Beppe, Beppe, se continua questo mare il bastimento affonda». Quello dice: «Che me ne importa? Unn’è mica mio!». Questo è l’indifferentismo alla politica. È così bello, è così comodo! È vero? È così comodo! La libertà c’è, si vive in regime di libertà. C’è altre cose da fare che interessarsi alla politica! Eh, lo so anche io, ci sono… Il mondo è così bello vero? Ci sono tante belle cose da vedere, da godere, oltre che occuparsi della politica! E la politica non è una piacevole cosa. Però la libertà è come l’aria. Ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare, quando si sente quel senso di asfissia che gli uomini della mia generazione hanno sentito per vent’anni e che io auguro a voi giovani di non sentire mai. E vi auguro di non trovarvi mai a sentire questo senso di angoscia, in quanto vi auguro di riuscire a creare voi le condizioni perché questo senso di angoscia non lo dobbiate provare mai, ricordandovi ogni giorno che sulla libertà bisogna vigilare, vigilare dando il proprio contributo alla vita politica…Quindi voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come vostra; metterci dentro il vostro senso civico, la coscienza civica; rendersi conto (questa è una delle gioie della vita), rendersi conto che nessuno di noi nel mondo non è solo, non è solo che siamo in più, che siamo parte, parte di un tutto, un tutto nei limiti dell’Italia e del mondo”.

 

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Terminata la lettura del discorso di Calamandrei, il sindaco di Lecco Virginio Brivio ha preso la parola: “Nel referendum del 2 giugno 1946 i voti favorevoli alla repubblica a Lecco furono il 75%, ben al di sopra della media nazionale, questo significa che nel nostro territorio c’è una tradizione da rinnovare anche oggi con l’aiuto dei giovani, che nei primi articoli della Costituzione possono trovare le indicazioni per risolvere molte fatiche  e tensioni che caratterizzano questo momento storico della nostra convivenza”.

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Primi articoli della Costituzione che, terminato l’intervento del sindaco Brivio, sono poi stati letti da alcuni ragazzi, sottolineando quelli più significativi.

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Terminato l’intervento delle autorità i neodiciotteni sono saliti sul palco e hanno ricevuto dal sindaco Brivio, dal vicesindaco Bonacina, dal vicequestore aggiunto Giani, dagli assessori Gaia Bologini e Anna Mazzoleni e dai consiglieri Giorgio Gualzetti, Antonio Colombo,  Pier Luigi  Lococciolo e Alberto Anghileri le copie della costituzione italiana con l’augurio di farne buon uso.

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