Lecco, dopo 21 anni chiude la Pasticceria Gelateria Trinacria

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LECCO – È probabilmente la gelateria/pasticceria più storica di Lecco, nonostante il nome  tutt’altro che lombardo, nota per le sue deliziose torte – di quelle che ti fan fare sempre bella figura quando le presenti in tavola – e per il suo gelato artigianale ai gusti più stravaganti (tra i più golosi citiamo Sacher, Lava e Lapilli, Bacio di Lecco): parliamo della Pasticceria Gelateria “Trinacria”, nel rione di Acquate, giunta oramai a pochi giorni dalla sua definitiva chiusura, prevista dal prossimo 1 giugno.

Una storia di successo quella della gelateria, cominciata ventun anni fa da Santo e Virginia Gennuso, insieme al figlio, Marco. Originario di Alimena (piccolo paese in provincia di Palermo), Santo Gennuso comincia a lavorare nel settore del bar/gelateria a soli 14 anni, tramandando questa passione al figlio Marco.

 

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Marco Gennuso

 

Una chiusura annunciata da tempo (nel rione la voce gira già da alcuni mesi) che non ha mancato di creare dispiacere agli assidui frequentatori della gelateria. A spiegarci i motivi della decisione è stato Marco Gennuso, gelatiere e pasticcere: “I miei genitori sono oramai in età pensionabile e due anni fa, quasi per gioco, con altri cinque colleghi ho fondato a Bolzano un Libero Istituto per l’arte gelatiera: si tratta di un vero e proprio istituto, totalmente indipendente da Associazioni di categoria, aziende e scuole – ci racconta – pensato come una sorta di studio associato dove diversi specialisti si occuperanno di insegnare tutto quello che c’è da sapere sull’arte gelatiera: dalla formazione, alla ricerca e sviluppo, al marketing, alla legislazione sul gelato. Contro ogni previsione l’idea è stata accettata con entusiasmo anche a livello europeo, impegnandomi molto. Ho capito che non sarei riuscito a tenere i piedi in due scarpe ancora per molto tempo, così, in accordo coi miei genitori, abbiamo deciso di chiudere l’attività”.

 

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Marco con mamma Virginia e papà Santo durante i festeggiamenti, lo scorso anno, per il ventesimo anno di attività

 

Ad annunciare ai clienti la chiusura del negozio un piccolo cartello, posto presso il registratore di cassa, che recita: “Vi ringraziamo per l’affetto dimostratoci in questi 21 anni e per i bellissimo momenti passati insieme, ma dobbiamo salutarvi, il 1 giugno chiuderemo l’attività. A qualcuno dispiacerà, ad altri magari no, ma vogliamo comunque ringraziarvi perché ognuno di voi, a suo modo, anche in questo mondo ormai triste ed arido di cuore, in questi anni in cui abbiamo avuto momenti lieti e giorni bui, ha saputo darci qualcosa: benevolenza, amicizia, allegria, affetto, cultura, sorrisi e soprattutto tanta umanità. Vi ricorderemo tutti e vi terremo nei nostri cuori, chi con affetto e chi con allegria, e speriamo ch elo stesso accada anche a voi. Grazie da Santo, Virginia, Marco e tutti i nostri collaboratori”.

“Non potrò che avere ottimi ricordi – dice Marco – in questi 21 anni ci siamo divertiti, abbiamo fatto felici le persone, traendone sempre riconoscimenti preziosi. Per un pasticciere o un gelatiere non c’è soddisfazione migliore nel vedere i bambini che dopo scuola vengono qui a fare merenda o nel sentire un cliente che ti ringrazia per avergli fatto fare balla figura a una cena. In questi giorni stiamo ricevendo dimostrazioni di affetto che non avrei mai immaginato, soprattutto da certe persone. È difficile staccarsi da questa realtà, soprattutto ora che siamo a meno di una settimana dalla chiusura”.

 

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La famiglia Gennuso ritira il premio per il 2° posto al concorso Gastronauta per il miglior gelato dell’anno

 

Diversi i riconoscimenti d’eccellenza ottenuti dalla Pasticceria Gelateria Trinacria nei suoi ventun anni di attività, tra cui ricordiamo la miglior pralina d’Italia e il secondo posto al Concorso “Gastronauta” per il miglior gelato dell’anno. Ma la mano del Trinacria ha contribuito, insieme a Paolo Cordivani (Paolo il Pasticcere) e Massimo Bonanomi (La Pastizzeria di Bonanomi), a creare il dolce tipico di Lecco, la Torta Resegone: “È stato bellissimo – ricorda Marco Gennuso – siamo riusciti nell’impresa che tutti ritenevano impossibile, dare a Lecco un suo dolce. Ricordo che tra i più scettici sul progetto c’era la mamma di Paolo Cordivani, Maria Rosa Gilardi: ci aveva dato dei matti e poi quando finimmo il lavoro ci fece dei gran complimenti!”.

 

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Una sola la parola d’ordine per il successo che contraddistinto la gelateria: l’indipendenza. “Facciamo e abbiamo sempre fatto tutto da noi. I processi che stanno dietro ai prodotti pasticcieri e al gelato sono molto complessi ma riuscire a dare un tocco di originalità è quello che ti fa riconoscere dal cliente. Prendiamo un gusto tradizionale come il fiordilatte: la differenza tra il gelato artigianale e il gelato industriale è che il primo cambia da gelateria a gelateria. Così nel nostro cioccolato utilizziamo un particolare cacao dell’Equador e abbiamo riproposto il gusto crema proprio nella sua ricetta originale che la distingue dalle creme delle altre gelatierie”.

 

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Forse vincolato dal segreto professionale Marco Gennuso non ha potuto spiegarci nel dettaglio la realizzazione del gusto più noto della sua gelateria, Sacher, limitandosi a raccontarci com’è nato: “I miei genitori cinque anni fa erano stati a Vienna per una vacanza. Sono tornati entusiasti della città e del suo dolce tipico e hanno pensato che sarebbe stato molto interessante riuscire a riprodurre il gusto della torta nel gelato. Non è stato semplice ma ci siamo riusciti! È l’unico gusto che non possiamo servire nel cono per via del pan di spagna all’interno…”.

La Pasticceria Gelateria Trinacria abbasserà le saracinesche definitivamente domenica 31 maggio: in via eccezionale questa settimana rimarrà aperta tutti i giorni, compreso il mercoledì (tradizionale giorno di chiusura). Il negozio verrà smantellato: nessuna cessione di attività o svendita, d’altra parte “finisce un’era” come ha concluso Marco.

Lui, ci spiega, rimarrà a Lecco nonostante l’impegno con l’Istituto: “Non sarebbe male riuscire ad avviare qualche collaborazione con l’Università degli Studi di Milano” ci racconta. Mamma Virginio e papà Santo invece cominceranno il loro nuovo lavoro di nonni, anche se non mancano i progetti: “Mio papà vorrebbe insegnare a fare il gelato ai bambini e sta preparando un libro proprio per loro, senza pesi e misure, per spiegare nel modo più semplice questa stupenda arte“.