Lecco. Morandi si racconta e canta per il Don Guanella

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Gianni Morandi durante la sua esibizione ieri all'Auditorium della Casa dell'economia di Lecco.

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LECCO – Un’altra serata da ricordare. E da incorniciare. Un’altra serata nel segno di Casa don Guanella e del progetto di agricoltura sociale per l’accoglienza, la cura, la formazione e l’inserimento lavorativo di giovani a rischio di emarginazione che la comunità educativa lecchese sta portando avanti e che si sta trasformando, mese dopo mese, da sogno in realtà.

Sul palco dell’Auditorium della Casa dell’economia di Lecco Gianni Morandi. E accanto a lui Alberto Cova, medaglia d’oro sui 10.000 metri ai Giochi olimpici di Los Angeles del 1984. Un grande della musica leggera accanto a un grande dello sport italiano.

“Ho visitato oggi Casa don Guanella a Lecco e poi la cascina – ha premesso Morandi – e tanto dentro la comunità educativa di via Amendola come a Valmadrera ho visto che si respira una bella aria”.

“La presenza di un grande artista qual è Morandi – ha subito sottolineato don Agostino Frasson, responsabile della struttura lecchese – può dare un valore aggiunto al nostro progetto, perché fare musica è bello e perché il bello educa”.

 

Gianni Morandi durante la sua esibizione ieri all'Auditorium della Casa dell'economia di Lecco.
Gianni Morandi durante la sua esibizione ieri sera all’Auditorium della Casa dell’economia di Lecco.

 

“Sono 45 i ragazzi ospiti a Casa don Guanella – ha aggiunto don Agostino – e provengono da un po’ tutto il mondo. Alcuni di loro sono arrivati fino a noi dopo avere affrontato quelli che siamo soliti definire viaggi della speranza. O forse della disperazione”.

Poi via alla chiacchierata tra Cova e Morandi, con quest’ultimo che ha ricordato gli anni della sua infanzia a Monghidoro, dove il cantante è nato l’11 dicembre del ’44. “La mia età è 7.0, ma è per non dire che ho 70 anni – ha detto Morandi – Vivevamo in una casa con sole due stanze e giocavo con mia sorella Nadia. La musica? Io e mio padre cantavamo e di quegli anni ho ricordi felici”.

Ma la svolta, per Gianni Morandi, arriva dopo l’incontro con Ennio Morricone e con Luis Enrique, il pianista e compositore argentino che vinse l’Oscar per la colonna sonora del film Il postino. E ancora, con il musicista e produttore Bruno Zambrini.

“Nella vita – ha detto il cantante – conta anche trovarsi nel posto giusto al momento giusto, come i ragazzi quando incrociano Casa don Guanella sulla loro strada”.

 

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Quindi le prime canzoni della serata, a partire da Andavo a 100 all’ora e da Go-kart twist, passando per l’intramontabile Fatti mandare dalla mamma (“Avrò il bastone e probabilmente la canterò ancora”, ha scherzato).

Sullo schermo sono poi passati i volti dei ragazzi del “Don Guanella”. “Per loro la nostra struttura è una grande famiglia – ha spiegato subito dopo don Agostino – e la loro presenza è trainante per altri giovani e giovanissimi. E la cascina di Valmadrera sarà un luogo di aggregazione”.

“Culture diverse possono convivere sotto lo stesso tetto – ha aggiunto il sacerdote – e la multietnia può essere un valore e una meravigliosa opportunità”.

Il divertente racconto di Morandi del suo incontro con il paroliere Mogol, poi altre canzoni: Al bar si muore, Canzoni stonate, In ginocchio da te, Non son degno di te, La fisarmonica, Bella Belinda, Se perdo anche te, Scende la pioggia, Se non avessi più te e Il giocattolo.

Sul palco è quindi salito il Sankofa Gospel Ensemble di Milano diretto dal maestro Carlo Rinaldi, che ha proposto un bel medley di brani di Morandi, prima che in sala venisse proiettato il filmato sulla realtà di Casa don Guanella e sul progetto della cascina realizzato di recente da Alessandra De Stefano per la Rai.

 

Da sinistra Gianni Morandi, don Agostino Frasson e Alberto Cova sul palco dell'Auditorium della Casa dell'economia.
Da sinistra Gianni Morandi, don Agostino Frasson e Alberto Cova sul palco dell’Auditorium della Casa dell’economia.

 

Il saluto di Antonio Rossi, lecchese, plurimedagliato atleta della canoa italiana oggi assessore regionale allo Sport, e il microfono è passato a Vico Valassi. “Qua dentro si fa economia – ha detto il presidente della Camera di Commercio di Lecco, grande amico dei guanelliani  – ma l’economia di don Agostino è quella di far crescere le persone ed è bello mettersi in gioco per i valori in cui si crede”.

Poi ancora spazio alle canzoni, con l’omaggio di Morandi a Lucio Dalla prima di proporre alla platea dell’Auditorium Si può dare di più e Uno su mille, il brano che a metà anni Ottanta rilanciò il cantante dopo alcuni anni di “silenzio“.

Alla fine la consegna a Morandi e a Cova dei loro ritratti realizzati dall’artista Afran, quindi la caccia all’autografo e ai selfie. Per un’altra serata da ricordare. E da incorniciare.

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