Lecco: niente aumenti per le tasse, si taglia
la spesa pubblica

Tempo di lettura: 3 minuti

Comune-Palazzo-Bovara

LECCO – “Questo bilancio non offre motivi di particolare felicità, c’è un’apertura parziale del patto stabilità e allo stesso tempo nuovi tagli che ci hanno costretto a ridurre le spese correnti per non mettere mano al prelievo fiscale”.

L’assessore Elisa Corti sintetizza così il bilancio preventivo per l’anno 2015 che il Comune nelle prossime settimane si troverà a discutere ed approvare. Un piano finanziario che, come sottolineato dall’assessore, deve fare i conti con trasferimenti statali sempre più ridotti, che passano dai 2,4 milioni incassati nel 2014 ai 420 mila previsti per il 2015, oltre l’80% in meno.

“Rispettare gli equilibri contabili e il patto di stabilità alla luce di questi taglio non è un risultato scontato se si decide di non aumentare le entrate tributarie – ha sottolineato Elisa Corti – Trovare la quadratura non è stato semplice neppure contenendo le spese, operazione che si sta effettuando da anni”.

La scelta dell’amministrazione comunale è stata quella di adottare un mix tra tagli alla spesa corrente, nell’ottica di un mantenimento dei servizi, e utilizzo di risorse straordinarie per trovare l’equilibrio di bilancio.

Riguardo alle tasse, l’assessore ha annunciato che i tributi sugli immobili (Imu e Tasi) per il 2015 “resteranno invariati”, con i correttivi e le agevolazioni definite nel 2014. Nessun aumento previsto nemmeno per l’Irpef, con addizionali che partiranno dallo 0,25% con esenzione per redditi sotto i 15 mila euro. “Una scelta che rifacciamo per il 2015 e che speriamo di ripetere anche per gli anni successivi” ha sottolineato Elisa Corti. Complessivamente si parla di 34 milioni di entrate tributarie.

Se la leva fiscale non verrà toccata (secondo il Sole 24 Lecco è al 9° posto in Italia per tassazione sulla casa), il Comune dovrà recuperare in modo differente le risorse, puntando ad entrate straordinarie per un totale di 5,378 milioni di euro: per metà sfruttando gli incassi delle multe (2,8 milioni) il recupero dell’evasione fiscale (925 mila euro), i dividendi delle società partecipate (703,5 mila euro) e i proventi per concessioni edilizie (900 mila euro).

L'assessore Elisa Corti
L’assessore Elisa Corti

I tagli del Comune andranno invece ad incidere sulle spese di gestione, spese legali e di funzionamento del municipio (-300 mila euro) ma anche sul comparto sicurezza (-250 mila euro) sulla cultura (-200 mila euro) e sul sociale (-150 euro); la chiusura del canile e il nuovo appalto per la raccolta rifiuti porteranno consistenti risparmi per il 2015 (-500 mila euro). Previsti invece investimenti alla voce turismo per finanziare i progetti pensati per Expo (+150 mila euro).

A garantire ulteriori risparmi è la Legge di Stabilità 2015 che trasferirà le spese giudiziarie del tribunale dalle spalle del Comune a quelle del Ministero, a partire da settembre. Inoltre non sarà prevista l’accensione di nuovi debiti e a fine anno il debito residuo del Comune dovrebbe scendere sotto i 30 milioni mentre la spesa annua per gli interessi, secondo le previsioni dell’amministrazione, tra tre anni dovrebbe calare di 100 mila euro.

Punto critico è quello degli investimenti in conto capitale, ovvero per le opere pubbliche: il Comune prevede disponibilità fino a 8,5 milioni a condizione però di riuscire a vendere i beni immobili inseriti nel piano delle alienazioni. Attualmente la somma disponibile nelle casse comunali ammonta a 38 milioni di euro.

“Sarà possibile far fronte ad urgenti necessità d’investimento con quote d’avanzo di amministrazione, sapendo che per il 2015 saranno aperti nuovi spiragli del patto stabilità, ad oggi, però, non sappiamo quanto saranno ampi –ha concluso l’assessore – In questi anni si è chiesto tanto ai Comuni, quando la situazione socioeconomica avrebbe voluto che le amministrazioni fossero più vicine al territorio. Abbiamo dimostrato di saperlo fare ed ora questi vincoli non hanno più senso. Dobbiamo provare a fare un passo in avanti, non può bastare l’allentamento del patto di stabilità, dobbiamo tentare insieme di scrivere un rapporto differente tra governo centrale e autonomie locali”.