L’Ecomuseo della Valvarrone recupera la “linea Cadorna”

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VESTRENO – Una giornata tra Sueglio e Vestreno per ascoltare canti ben eseguiti ma soprattutto per meditare sugli orrori della guerra attraverso un interessante percorso fra trincee, camminamenti, postazioni e caserme e un emozionante spettacolo che affrontava il tema del primo conflitto mondiale, la cosiddetta “grande guerra”, con i suoi orrori, le fucilazioni sommarie e le decimazioni per punire gli ammutinamenti, le diserzioni e le sacrosante rivolte dei soldati mandati inutilmente al massacro.

Una giornata di riflessioni ma anche di sorrisi: quelli regalati nella piccola chiesa di San Bernardino a Sueglio dal simpatico cantastorie Raffaele Nobile, la cui esibizione dentro e fuori l’edificio è stata preceduta dai brani sacri e profani proposti dai cantori della Valvarrone nei loro caratteristici e tipici costumi.

Il Festival di musica tradizionale e antica “Voces” organizzato da Res Musica proprio con l’intento di dare voce alle persone quali testimoni del sapere e delle tradizioni ha scritto dunque in Valvarrone un’altra pagina da ricordare e ha dato a chi ha voluto raggiungere Sueglio l’opportunità di ammirare – nella chiesa di San Bernardino – in particolare lo splendido altare ligneo cinquecentesco in cui sono ricavate sette nicchie che accolgono altrettanti santi, tra i quali san Sfirio.

Bella anche la successiva escursione fino a Vestreno, raggiunto passando per il sistema di fortificazioni della linea Cadorna realizzato fra il 1916 e il 1918 e recuperato di recente, con un lavoro e un impegno assolutamente degni di nota, dagli Amici dell’Ecomuseo della Valvarrone, che prossimamente provvederanno a posizionare anche i cartelli segnaletici, per poi avviare un programma di visite guidate.

Commoventi, si è detto, le considerazioni e i canti che hanno accompagnato lo spettacolo messo in scena a Vestreno sulla “Grande guerra meschina” da Raffaella Benetti (canto), Thomas Sinigaglia (fisarmonica) e Alessandro Anderloni (narrazione). Uno spettacolo dai toni forti, concluso con la toccante esecuzione di “Stelutis alpinis” e con l’invito del sindaco di Vestreno Mauro Bazzi, del presidente dell’Unione dei Comuni della Valvarrone Luca Buzzella e dell’architetto Edo Bricchetti, progettista ecomuseale, a portare in quei luoghi in particolare i ragazzi, per mostrare loro “dove molti soldati sono morti per nulla”.

Ben organizzato, a conclusione della giornata, anche il rinfresco offerto “al modo di una volta” dal gruppo alpini di Vestreno per far sì che si tornasse ad apprezzare (e l’intento è stato centrato) il cibo dei nostri vecchi.

Sabato 6 luglio alle 21.15 nuovo appuntamento con il Festival “Voces”, questa volta all’oratorio di Santa Caterina d’Alessandria a Introbio con Max De Aloe all’armonica cromatica e Marcella Carboni all’arpa elettroacustica per un progetto musicale che prenderà forma attraverso melodie di ieri e di oggi. Al termine, visita guidata a cura di Marco Sampietro degli Amici della Torre di Primaluna e rinfresco offerto ai partecipanti.