Leuci: quasi un mese di presidio, si spera nell’accordo

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LECCO – E’ passato il Natale, Capodanno ed ora arriva l’Epifania, anche se c’è poco da festeggiare e lo fanno capire chiaramente i lavoratori della Leuci, che da quasi un mese stanno presidiando lo stabilimento ininterrottamente, giorno e notte, festività comprese.

Stanziati nella palazzina all’ingresso della fabbrica, i dipendenti si sono divisi l’impegno su tre turni, garantendo la presenza di almeno cinque di loro per volta. All’interno dello stanzone occupato dai lavoratori ci sono generi di conforto ed anche una partita a carte può servire ad ingannare il tempo, già troppo, passato dall’inizio della loro protesta.

“Attorno al tavolo si discute, si ragiona sulla situazione per capire come affrontarla. Le ipotesi sono tante e c’è la partecipazione di tutti” spiega Germano Bosisio, rappresentante RSU.

Se l’attività nell’azienda è cessata, gli 85 lavoratori sono ancora in attesa  di un accordo sulla mobilità, per la quale è stata avviata la procedura il 16 dicembre scorso, e l’attesa è per il prossimo 10 gennaio quando sindacati e proprietà si ritroveranno all’Unione Industriale. Se in quella sede non dovesse trovarsi l’intesa sull’ammortizzatore sociale, allora il confronto potrebbe spostarsi successivamente in Regione.

Nel frattempo i lavoratori restano in forze all’azienda, hanno ricevuto stipendi, tredicesima e nella giornata di giovedì in cinque sarebbero stati richiamati dal titolare per smontare e preparare al trasferimento alcuni mobili della mensa.

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La vera battaglia, però, è quella sulla realizzazione della “Cittadella della Luce”, il progetto innovativo di riconversione industriale dell’area, sul quale pesa un’estenuante trattativa con il titolare della Leuci, Giuliano Pisati, per la cessione di parte della proprietà agli imprenditori interessati.

Le ultime notizie, vedrebbero il “veto” del patron sulla vendita della palazzina amministrativa ma anche la possibilità di cedere i restanti capannoni. Un’eventualità che non dispiace ai lavoratori, secondo i quali non verrebbe meno la possibilità di realizzare il progetto: “Certo che no – sottolinea Maurizio Esposito della RSU – Stiamo parlando complessivamente di un’area di ventimila metri quadri, si sta trattando per 7 mila,  ne avanzerebbero quindi 13 mila su cui poter operare”.

Anche se sembra quindi aprirsi un nuovo spiraglio, i dipendenti della Leuci non vogliono illudersi troppo e avrebbero in serbo un “piano B” sul quale per ora mantengono lo stretto riserbo.

“Una cosa è certa – conclude ironicamente Esposito – è stato più facile per la Fiat acquistare la Chrysler che la vendita di quest’area industriale a Lecco”.

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