L’inceneritore “scalderà” Malgrate, Civate e Valmadrera

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Il forno inceneritore di Valmadrera

inceneritore valmadrera

VALMADRERA – Un progetto ambizioso, che dovrà essere ridotto nella sua estensione, ma che si farà: si tratta dell’impianto di teleriscaldamento all’inceneritore di Valmadrera , che permetterà di “scaldare” le case e gli edifici pubblici dell’hinterland lecchese attraverso il calore prodotto dalla combustione dei rifiuti.

La pianificazione originale prevedeva di raggiungere, attraverso tubature, un territorio compreso tra Civate e Lecco fino all’ospedale Manzoni; per arrivare a ciò, però, sarebbe necessario bruciare un numero di rifiuti superiore al limite imposto attualmente dalla Regione (87 mila tonnellate all’anno) cosa che aveva fatto pensare ad uno stop del progetto .

E’ invece della giornata odierna la notizia che Silea, società pubblica responsabile del ciclo di smaltimento dei rifiuti nel lecchese, intende comunque procedere limitando il teleriscaldamento ai comuni di Civate, Valmadrera e Malgrate.

“Se la Regione confermerà gli attuali limiti realizzeremo il progetto in piccolo – ha spiegato il presidente di Silea, Mauro Colombo – Siamo al punto di non ritorno, noi l’impianto lo facciamo”.

L’investimento originario previsto si aggirava intorno ai 50 milioni, riducendolo però a soli tre Comuni è previsto un esborso della metà , con un ammortamento in 15 anni. Martedì i vertici di Silea hanno ricevuto lo studio di geomarketing, sui quali si è investito circa 45 mila euro, per valutare la concretezza del progetto.

Peverelli - ColomboL’obbiettivo della società è quello di procedere con i primi allacciamenti entro il 2018 ed il tutto porterebbe ad incrementare del 40% l’efficienza energetica dell’inceneritore, dopo un aumento del 20% di energia prodotta negli ultimi tre anni dal termovalorizzatore.

“Dove è stato realizzato il teleriscaldamento si sono avuti risparmi a famiglia intorno al 10% – prosegue il presidente Colombo – inoltre la produzione di calore verrebbe centralizzata nel nostro impianto, dove esiste un controllo constante dal punto di vista dell’emissione di inquinanti rispetto alle caldaie domestiche”.

Ed è proprio sulla questione inquinamento che Silea ha voluto rassicurare i cittadini a seguito del rapporto di Legambiente che ha posizionato l’inceneritore di Valmadrera quart’ultimo in Lombardia per efficienza.

“E’ un dossier carente dal punto di vista tecnico/scientifico – ha denunciato Colombo, affiancato dal direttore Marco Peverelli – fornendo un’analisi parziale ed erroneamente semplificata delle situazione lombarda e lecchese”.

Antonio RusconiDal punto di vista delle emissioni, i dati della società mostrano percentuali dieci volte inferiori ai limiti consentiti tranne che per gli ossidi di azoto (NOx) che restano comunque ben al di sotto dei campanelli d’allarme. “Non abbiamo una bomba vicino a casa ma un ottimo impianto” ha sottolineato Vittorio Campione, vicesindaco di Lecco e presidente del comitato ristretto di Silea.

I vertici di Silea hanno rivendicato l’incremento della raccolta differenziata negli ultimi anni (passata dal 20% del 1995 all’attuale 60,3%) spiegando di voler porre in atto già dal prossimo anno ribassi tariffari su quei rifiuti per i quali non è prevista la fase di incenerimento. Inoltre il direttore Peverelli ha sottolineato come il 70% utili vengano investiti per migliorare gli impianti: si parla di 800 milioni di euro nel 2013 e di 500 milioni per il 2014.

Alla presentazione dei dati in Silea erano presenti anche il sindaco di Civate, Baldassarre Mauri, e quello di Valmadrera, Antonio Rusconi: “Il dossier di Legambiente ha creato preoccupazione nella cittadinanza – ha spiegato quest’ultimo – prendiamo atto dei dati e dell’intenzione di non incrementare la quantità di rifiuti inceneriti con il progetto di teleriscaldamento. Sono responsabile della salute dei miei cittadini ed è mio interesse che da quel camino esca il minor inquinamento possibile”.