LECCO – L’Ostello di Lecco è finito tra i 600 (dis)onori del quotidiano la Repubblica, ma prima ancora d’Italia.
Sul numero di ieri, giovedì 27 febbraio, nell’articolo “Seicento opere Incompiute, quai quattro miliardi sprecati per costruire l’Italia a metà” a firma di Antonio Fraschilla, l’Ostello della Gioventù di Lecco che avrebbe dovuto entrare in funzione nel 2008 e per il quale sono stati spesi 2,6 milioni di euro spicca tra le incompiute insieme all’invaso Pappadai di Taranto (70 milioni di euro spesi in 30 anni e mai entrato in funzione), lo svincolo sulla Cassia (cantiere bloccato con 35 milioni di euro spesi) e la cittadella dello sport di Torvergata (400 milioni già spesi e lavori fermi) tanto per citarne alcuni.
La prima pietra venne posata il 14 ottobre 2006, quando sindaco di Lecco era Antonella Faggi e il presidente della Provincia Virginio Brivio (attuale primo cittadino della città Lariana). In corso Matteotti, sulle spoglie del vecchio cimitero rionale, si dava il via ai lavori dell’Ostello della Gioventù ma a distanza di oltre 7 anni la struttura si è fermata allo scheletro.
A non consentirne la sua realizzazione c’è il Patto di Stabilità, come ribadito in più occasioni del sindaco stesso e, stando così i fatti, sembrerebbe che l’unica via d’uscita sia quella di un intervento da parte di privati pronti ad accollarsi le spese di completamento ottenendo in cambio la gestione della struttura. Strada che il Comune di Lecco sta cercando di intraprendere ma al momento non sembra ci siano imprenditori interessati all’affare e intanto il tempo se ne va…