Madama e Balatti: “I nostri progetti per il Bietti-Buzzi e l’Elisa”

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Da sinistra Gianni Locatelli, Marta Stropeni, Igor Pecoraro e Marco Madama nella sede del Cai Grigne.
Da sinistra Gianni Locatelli, Marta Stropeni, Igor Pecoraro e Marco Madama nella sede del Cai Grigne.

 

MANDELLO – Tanto entusiasmo, una gran voglia di fare e di avvicinare sempre più giovani e sempre più famiglie alla montagna.

Partono con il piede giusto, e con una carica e un entusiasmo contagiosi, Marco Madama e Mauro Balatti, i nuovi gestori del “Bietti-Buzzi” e dell’“Elisa”, i due rifugi di proprietà del Cai Grigne.

“Corono un mio sogno”, sono le prime parole di Madama, classe 1967, casa ad Abbadia Lariana, istruttore regionale di alpinismo e componente del Gruppo Corvi. “Al Bietti – dice – sono salito per la prima volta all’età di soli 5 anni. Mi ci portò mia madre, che allora trascorreva la villeggiatura a Esino Lario in casa di amici, ma sono in effetti da sempre appassionato di montagna. E di rifugi”.

Ad Abbadia Marco convive con Sara Panzeri e ha due figli maschi: Erik di 23 anni e Xavier di 12.

Marco Madama (a sinistra) con Fausto Nogara.
Marco Madama (a sinistra) con Fausto Nogara.

Nella gestione del “Bietti-Buzzi” sarà affiancato da alcuni amici: Igor Pecoraro, per cominciare, 30 anni, a sua volta residente ad Abbadia e lui pure istruttore e membro del Gruppo alpinistico Corvi come anche Gianni Locatelli di Pescate, che si occuperà in particolare della cucina avendo maturato ai fornelli un’esperienza importante presso la “Baita Pescate” situata nel parco del Monte Barro e gestita dall’Associazione Amici Baita Pescate.

Con loro ci sarà poi la compagna di Igor, Marta Stropeni, 32 anni, agronoma e insegnante a Merate e a Dervio, lei pure da oltre dieci anni nel gruppo Corvi.

La “squadra” promette insomma di essere… vincente e Marco Madama, che ha frequentato il corso di roccia della Scuola di alpinismo del sodalizio mandellese nel 1983 e che nel 2009 ha preso parte alla spedizione extraeuropea targata Cai Grigne e Corvi alla Cordillera Blanca in Perù, non ne fa mistero, anche se ammette che “la prima cosa da fare sarà imparare a gestire bene il rifugio”.

 

Da sinistra Mauro Balatti, nuovo gestore dell'Elisa, Valerio Lafranconi (a lui è stata affidata la conduzione del rifugio dell'Alta Val Meria dal 2007 al 2010) e Marco Madama.
Da sinistra Mauro Balatti, nuovo gestore dell’Elisa, Valerio Lafranconi (a lui è stata affidata la conduzione del rifugio dell’Alta Val Meria dal 2007 al 2010) e Marco Madama.

 

Guarda al futuro con ottimismo e con la giusta dose di entusiasmo anche Mauro Balatti, nuovo gestore dell’“Elisa”. Classe 1985, Mauro abita a Mandello e lavora da dieci anni in un’azienda metalmeccanica di Abbadia, presso la quale si occupa del “settore qualità”.

Se per Madama quella che sta per iniziare al “Bietti-Buzzi” è la sua prima avventura da rifugista, Balatti non è del tutto nuovo a simili esperienze. Dal 2007 al 2010, infatti, ha affiancato Valerio Lafranconi proprio nella conduzione dell’“Elisa”, rifugio che nel 2011 venne gestito da Antonio Pio Colombo e dal 2012 fino allo scorso anno da Angelo Marchio.

 

Da sinistra il presidente del Cai Grigne, Giancarlo Pomi, Valerio Lafranconi, Mauro Balatti e LucaGaddi, vicepresidente del sodalizio alpinistico mandellese.
Da sinistra il presidente del Cai Grigne, Giancarlo Pomi, Valerio Lafranconi, Mauro Balatti e Luca Gaddi, vicepresidente del sodalizio alpinistico mandellese.

 

Da quest’anno i ruoli si invertono, nel senso che sarà proprio Lafranconi ad affiancare Balatti. “Il suo sarà un aiuto sicuramente prezioso – dice il nuovo gestore, che nel recente passato ha disputato importanti gare di corsa in montagna – in cucina e non solo. L’obiettivo, guardando proprio alla mia esperienza lavorativa, è puntare sulla qualità anche nella gestione del rifugio”.

“Mi piacerebbe fare dell’“Elisa” un riferimento anche per i giovani – aggiunge – proponendo loro iniziative mirate, specie al sabato. Il posto, del resto, è molto bello, come tutta l’Alta Val Meria. Così ai giovani dico fin d’ora: Preparate gli zaini. Io vi aspetto ai 1.515 metri del rifugio”.

La soddisfazione per l’avvenuto affidamento della gestione dei due rifugi di proprietà del Cai Grigne è evidente anche negli ambienti del sodalizio alpinistico mandellese. “Volevamo mantenere una continuità territoriale e culturale rispetto alle precedenti gestioni – affermano i vertici dell’associazione – e anche in tal senso siamo convinti di avere centrato l’obiettivo”.