Confindustria Lecco- Sondrio, Maggi : “Questo territorio sia per i giovani”

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Il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Giovanni Maggi, durante il suo intervento all'assemblea generale 2015 dell'associazione imprenditoriale.
Il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Giovanni Maggi, durante il suo intervento all’assemblea generale 2015 dell’associazione imprenditoriale.

 

COLICO – Era iniziata con il videomessaggio del presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che a proposito del tema oggetto dell’assemblea – “L’Italia che cambia” – aveva detto: “Cambiare il Paese è anche il mio chiodo fisso e vi posso assicurare che il Governo ce la sta mettendo tutta”.

“Il cammino delle riforme è ancora lungo “, aveva aggiunto il premier prima di rivolgere un appello agli imprenditori: “Anche voi dateci una mano a cambiare davvero questa nostra Italia”.

Al videomessaggio di Renzi erano seguiti l’intervento del governatore della Lombardia, Roberto Maroni, e la relazione di Giovanni Maggi, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio.

Una giornata significativa, quella di giovedì 18 giugno, per gli imprenditori del Lecchese e della provincia di Sondrio, che dallo scorso fine aprile – come ha subito ricordato Maggi – hanno una casa comune, “un’associazione che possiamo definire nuova ma che è erede del percorso e del lavoro compiuto negli ultimi decenni dalle due territoriali, che hanno sempre avuto percorsi condivisi”.

“Gli organismi di rappresentanza devono essere adeguati ai tempi – ha aggiunto il presidente – e in grado di relazionarsi con le istituzioni, portando contributi di alto livello. Non possiamo infatti pretendere dagli altri scelte coraggiose che non siamo disposti a fare noi stessi. E non possiamo sempre pensare che tocchi agli altri cambiare”.

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Entrando nel merito del tema scelto per l’assemblea generale, Giovanni Maggi ha quindi osservato che “finalmente si avvertono alcuni segnali di cambiamento, in un clima di vitalità rinnovata a cui contribuisce certamente quell’evento straordinario che è Expo 2015”.

Serve però uno scatto d’orgoglio per invertire la rotta e sarebbe auspicabile che molte cose cambiassero più rapidamente. “E’ sotto gli occhi di tutti – ha detto il presidente – che i cittadini non si riconoscono più nella vecchia politica e negli schemi del passato e occorre rendersi conto che il mondo è cambiato e reclama nuovi comportamenti su tutti i fronti. Allora bisogna cambiare metodo, bisogna cambiare contenuti, bisogna cambiare le persone”.

Sempre a giudizio di Maggi “occorre trovare la forza e la determinazione per modernizzare il Paese, rendendo più efficiente la pubblica amministrazione e minore la spesa pubblica, più moderne le infrastrutture e meno oppressivo il fisco, lottando senza compromessi o sconti contro la corruzione”.

Nella sua relazione il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio ha toccato temi quali l’internazionalizzazione (“Vogliamo imprese sempre più internazionalizzate e sempre più evolute, competitive e innovative”) e il credito d’imposta sulla ricerca, la politica industriale e i freni che continuano a bloccare l’impresa.

A proposito del credito ha poi affermato: “Troppe volte abbiamo dovuto denunciare la mancanza di un sostegno adeguato all’attività delle imprese da parte di un sistema bancario che più volte ci ha dato l’impressione di dimenticare che, lasciando morire le imprese, tutto il sistema economico sarebbe destinato al collasso. E oggi non possiamo non preoccuparci di fronte al rischio che all’ingresso di grandi investitori a seguito del progetto di riforma delle banche popolari ne consegua una lontananza dal mondo produttivo delle realtà creditizie oggetto dei cambiamenti”.

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Quindi un altro riferimento di stretta attualità. “Uno degli elementi di maggiore preoccupazione – ha spiegato Maggi – è il rischio di vedere i giovani talenti allontanarsi per costruire altrove un futuro. Questo ci rattrista, anche perché sono proprio loro l’elemento indispensabile per ridare slancio alla crescita, per tornare a parlare in concreto di innovazione e di manifattura evoluta”.

“Ecco perché – ha aggiunto – uno dei nostri primi obiettivi deve essere quello di diventare un territorio per giovani, l’ecosistema ideale in cui possano attecchire nuove idee e nuovi progetti”.

Quindi spazio alla tavola rotonda con Giorgio Squinzi, il vicepresidente e direttore della Fondazione Edison, Marco Fortis, e Giulio Sapelli, docente di Storia economica all’Universdità degli Studi di Milano.

DI SEGUITO, UNA SERIE DI IMMAGINI DELL’ASSEMBLEA GENERALE DI CONFINDUSTRIA LECCO E SONDRIO ALLA “INAER AVIATION ITALIA” DI COLICO