Maggianico e Chiuso salutano Don Adriano, l’abbraccio dei fedeli

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Don Adriano, al centro, con gli altri sacerdoti che hanno officiato la Santa messa di addio

 

LECCO – Occhi lucidi, strette di mano e tanti abbracci sono andati in scena presso l’oratorio di Chiuso, domenica mattina,durante la messa di saluto a Don Adriano, parroco della comunità pastorale di Maggianico e Chiuso da ben 9 anni, lascia la comunità per trasferirsi a Bisuschio, dove si trova la parrocchia che andrà ad amministrare.

Era il 2007 quando Don Adriano faceva il suo ingresso nella comunità pastorale di Maggianico e Chiuso, parroco – fotografo, sempre sorridente, ha conquistato e scaldato il cuore dei suoi fedeli, officiando le messe con prediche imprevedibili e divertenti che hanno sempre strappato un sorriso ai numerosi fedeli che si riunivano nella messa della domenica.

Imprevedibilità e originalità che non sono mancate neanche nella sua ultima omelia domenicale, Don Adriano infatti ha fatto sorridere i fedeli immaginandosi tra 30 anni quando “vecchio e storpio, in qualche letto di una città non ben definita, sfogliando uno dei miei  fotolibri, ritroverò le foto che ho scattato durante la mia permanenza  a Maggianico e Chiuso”.

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Foto di momenti indelebili sia per Don Adriano, che per i suoi fedeli, come la beatificazione del Beato Serafino avvenuta dopo un iter durato ben 189 anni, evento a cui il parroco è legato moltissimo sia per motivi personali che inerenti alla comunità di Maggianico e Chiuso . Il parroco da sempre fedele devoto al Beato Serafino, non ha nascosto la grande ammirazione che da sempre nutre nei suoi confronti: “non sei giusto Signore, o sei davvero imprevedibile ad avere concesso a un uomo mediocre come me la fortuna di assistere alla beatificazione del nostro Beato” ha commentato il sacerdote che, dal momento della beatificazione del santo, è stato definito l’erede del Beato Serafino, epiteto che Don Adriano non ha mai digerito molto, specificando per l’ennesima volta, durante l’omelia di “Essere si suo erede, ma non per merito mio”.

 

Don Adriano Bertocchi
Don Adriano Bertocchi

 

“Un evento – quello della beatificazione di Don Serafino Morazzone – che porterò sempre nel cuore, perché è in questa occasione che ho realizzato uno dei miei sogni più grandi: vedere per la prima volta unite le comunità pastorali di Maggianico e Chiuso. Sono stato molto fortunato qui a Lecco – ha concluso commosso Don Adriano – il signore mi ha riservato tanta misericordia e bontà in questi anni tra voi,  ho avuto la fortuna di vivere momenti indimenticabili che rimarranno impressi nel mio cuore e apprezzare le bellezze della gente e della natura che mi ha circondato”.

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Al termine del discorso di Don Adriano il pubblico ha fatto partire un lungo applauso commosso e sentito per quella  “Persona cara e amica con cui si sono condivisi cammini ed esperienze di vita, gioie comunitarie e momenti difficili” hanno scritto in una lettera i fedeli.
“Con Don Adriano abbiamo vissuto 9 anni intensissimi e bellissimi, sotto la guida di te caro don, pastore mandato da Dio per amministrare e guidare il nostro gregge, abbiamo visto realizzarsi uno dei nostri sogni più grandi:  dopo un lungo e complesso iter,  Don Serafino Morazzone il 26 giugno 2011 è stato proclamato beato”.

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Tu Don Adriano, in un momento di grande dolore, come quello che si è abbattuto sulla nostra comunità il 9 marzo 2014, quando una madre decideva di porre fine alla vita delle sue tre bambine, ci hai insegnato, con la delicatezza e l’umiltà che da sempre ti ha contraddistinto, ad entrare nel mistero della persona umana, a non giudicare e ad affidare a Dio quelle tre vite innocenti, e quando le tre piccole bare sono partite dalla casa sul Pozzo per l’Albania ci siamo sentiti un po’ più soli anche se consapevoli che il vincolo spirituale sarebbe continuato ancora oggi. Infine ci hai insegnato anche l’importanza della condivisione – hanno continuato i fedeli – nella nostra comunità convivono persone di fede musulmana, in diverse circostanze don Adriano hai manifestato con sobrietà e discrezione  la volontà della comunità cristiana di Maggianico e Chiuso di aprire un percorso di speranza e dialogo con coloro che professano la fede musulmana, unità che non può che arrecare bene a tutti, quando è fondata sulla reciproca stima e sull’amore per l’uomo”.

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Oggi ci salutiamo e ciascuno di noi porta all’altare il dono di una comunione che non avrà mai fine perché radicata in Cristo, le tante esperienze vissute insieme, la gioia di un incontro personale che porteremo sempre nel cuore, il grazie per i tuoi si nascosti di tutti i giorni che solo il signore conosce – hanno concluso i fedeli – ti affidiamo a Maria nel nuovo percorso pastorale a Bisuschio e l’abbraccio caloroso nel quale oggi ti stringiamo sia anche segno della nostra vera amicizia in Cristo”.
Durante la sua omelia Don Adriano ha espresso un desiderio velato “Chissà se tra 30 anni i miei fedeli di Maggianico e Chiuso si ricorderanno ancora di me, io non obbligo nessuno, ma ci spero fortemente”.

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Dagli abbracci dei fedeli e gli occhi lucidi dei più piccoli, si evince che, senza dubbio, il sacerdote – fotografo,  dalle prediche molte involte insolite e divertenti, vedrà realizzato il suo desiderio, restando per sempre nel cuore e nelle memorie di tutti i suoi fedeli .

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