Maggianico e Chiuso scacciano l’inverno con il rogo della Giubiana

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LECCO – Un falò che brucia in mezzo al campo e tanti, tantissimi bambini che fanno baccano intorno: è stato questo lo scenario che ha riscaldato, giovedì’ sera, l’intero oratorio di Maggianico in occasione del falò della Giubiana, organizzato dalla comunità pastorale del Beato Serafino Morazzone. .

Il falò della Giubiana, vera e propria tradizione del nostro territorio, quest’anno ha fatto capolino anche all’oratorio di Maggianico e si è rivelato subito un vero e proprio successo, radunando intorno al fuoco grandi e piccini per una serata in compagnia, per scacciare la “cattiva stagione” e festeggiare l’avvento della nuova sperando che sia propizia per il raccolto.

L’accensione del falò

 

 

Alle 19.30 il falò è stato incendiato e il fantoccio della Giubiana è stato arso dalle fiamme, scacciando il gelido freddo invernale

“Si racconta che la Giubiana dall’aspetto spaventevole viveva nei boschi e nell’ultimo giovedì di gennaio andava in cerca di ‘chi’ mangiare – hanno narrato ai più piccoli gli organizzatori – ma un giorno una mamma riuscì a proteggere i suoi bambini offrendo alla strega un bel piatto di risotto giallo con la luganiga”.

Nel nome della tradizione la serata si è conclusa con un una cena in compagnia a base di risotto alla luganiga.