Magni: “Un mercato al chiuso alla Piccola negli ex magazzini”

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LECCO – Aprire al pubblico i vecchi magazzini ferroviari dell’area della Piccola per trasformarli in un mercato al chiuso o per destinarli ad associazione ed enti a scopo sociale: è la proposta che giunge dall’ex consigliere comunale Alessandro Magni.

“Ci sono spazi e territori, edifici e infrastrutture in questo Comune di Lecco dimenticati. Per un “ping pong” di responsabilità. La Provincia, piuttosto che il Ministero, piuttosto che il Comune. Giacciono lì. Con lavori di ristrutturazione cominciati e mai finiti.

Due opere per tutti: il palazzo della molto improbabile prefettura in Via XI Febbraio, la vecchia sede della ginecologia e della pediatria, del vecchio ospedale, all’angolo di Via Ghislanzoni e Via Amendola, lasciata lì e destinata a un improbabile Centro Museale.

Sono lì. Abbandonate. Da tutti. Da Dio (che non c’entra) e dagli uomini si sarebbe detto….un tempo. Ma ce ne sono molte altre. Sono solo due esempi.
Da parte mia penso all’attuale mercato della Piccola. Con la vecchia costruzione ferroviaria dei magazzini, che giustamente la sovrintendenza ha voluto preservare. Una costruzione gettata lì, inutile. Una “spina” senza futuro, lasciata, in un “vuoto sospeso” di decisione, a un lento deterioramento e degrado. Lasciata alla desolazione. A un rimpallo senza fine tra Comune e Ferrovia. A un gioco di specchi. Al chi tocca per primo.

Vecchi magazzini della “antica” logistica ferroviaria, dello “scalo” merci. E che dividono in due parti l’area. Una assegnata ai parcheggi, l’altra al mercato.
Non ci vorrebbe molto da parte del Comune ad aprire quei locali, del tutto indipendenti. Destinandoli a chi li volesse usare per scopi sociali. Sale riunioni e centri dei più vari. Per gruppi anche informali.

Sandro Magni
Sandro Magni

Eppure uno scopo fondamentale e unitario ci potrebbe essere se lì, proprio lì, si decidesse finalmente di farne un mercato coperto, fisso per la città. Luogo della vendita di prodotti locali. Magari consorziando agricoltori , produttori e ristoratori, finanche.

Uno dirà! Ma il mercato ambulante? Lì c’è il mercato ambulante. Che cosa ne facciamo?.

A me pare semplice. Un mercato a strutture fisse che recuperi le attuali strutture ferroviarie, non occupa tutto lo spazio della Piccola.
Una parte di quel mercato, quello ambulante e bisettimanale, potrebbe essere “abbassata” in Via Ghislanzoni. Una via stupidamente e inutilmente riaperta, dopo la sua chiusura per diversi anni a seguito della ristrutturazione dell’Università. Senza lamento alcuno.

Un mercato mobile a due piani. Che si integra in una struttura fissa dentro uno spazio, ora lasciato a sé stesso e in futuro recuperato.
Per la distribuzione e per la vendita di prodotti locali. E per la loro valorizzazione. Con il mercato ambulante che prosegue in Via Ghislanzoni. Di nuovo chiusa alle auto. Di nuovo utile. Di nuovo con uno scopo.

Buon anno cara, vecchia Piccola”.

Alessandro Magni