Malgrate. “Il lungolago non è un lido”. Il sindaco difende i divieti

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Folla di bagnanti sul lungolago di Malgrate nel 2016
Il lungo lago di Malgrate, affollato dai bagnanti lo scorso anno

 

MALGRATE – Una lettrice, scrivendo alla nostra redazione (qui la lettera), lo aveva definito “il lungolago dove non si può fare nulla”, riportando la vicenda di un gruppo di ragazzi multati per aver giocato a pallone nel prato dinnanzi alla bella fontana che dà lustro alla passeggiata sulla riva del Lario.

Eppure è proprio per mantenere la bellezza di quella camminata, tanto invidiata sull’altra sponda del lago, che il Comune di Malgrate ha imposto regole stringenti al suo utilizzo: niente giochi e niente salviettoni, sdraio e ombrelloni sul prato per non danneggiare il manto erboso; per dirla tutta, sarebbe completamente vietato accedere al prato,ad esclusione della parte inclinata in corrispondenza delle panchine (qui l’ordinanza).

Flavio Polano, sindaco Malgrate

“Il lungolago non è un lido – ha ribadito il sindaco Flavio Polano – è stato pensato a questo scopo, non come luogo di balneazione, né per giocare a calcio. Al contrario lungo la spiaggetta accanto si può tranquillamente prendere il sole. Lì è consentito”.

Proprio il mese scorso il Comune, con un’ordinanza, ha esteso i divieti già esistenti a tutta l’area del lungolago, per evitare la calca di bagnanti vista in passato. Qualcuno potrebbe pensare ad un’opportunità persa per Malgrate, con un lungolago così bello e poco sfruttato:

“In realtà non ci sono grossi riscontri economici per le attività della zona – rivela il sindaco – c’era chi si fermava per un caffè o un gelato, invece tanta era la sporcizia lasciata e i danni all’area verde che poi deve essere rigenerata. Una doppia perdita insomma”.

Le regole, però, non sono così facili da far rispettare: “Non abbiamo sufficienti agenti di Polizia Locale che possano presidiare quasi ininterrottamente la zona ma i controlli ci sono”. Le sanzioni anche: una decina, ci dice il sindaco, quelle già elevate, quasi tutte per chi è stato trovato a giocare a pallone. “Chi invece si sedeva o sdraiava sul prato è stato inviato solo ad alzarsi, in quel caso non abbiamo multato nessuno. Stiamo valutando con i commercianti la possibilità di mettere a disposizione sedie e sdrai come lo scorso anno”.

 

E se di lido non si tratta, non è detto che in futuro la spiaggetta non venga adibita realmente a tale scopo se e quando quello specchio di lago sarà dichiarato balneabile: due anni fa il Comune ha inviato all’azienda sanitaria la richiesta per verificare l’idoneità alla balneazione, occorreranno altri tre anni di verificare per avere il via libera dell’ATS.

Nel frattempo si studiano gli sviluppi futuri di quel lungolago che tanto piace anche ai lecchesi: entro il prossimo anno dovrebbe essere progettato il sesto e ultimo lotto dell’opera, il tratto mancante, dall’attuale inizio della camminata riqualificata fino al ponte Kennedy.