Malgrate. Partecipata la serata dedicata al genio e inventore Pietro Vassena

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Da sinistra, il giornalista Marco Corti, i nipoti di Pietro Vassena Niccolò e Francesca e il pronipote Paolo

 

MALGRATE – Partecipata la serata dedicata al genio e inventore malgratese Pietro Vassena (1897 – 1967) personaggio eclettico, padre di una miriade di brevetti su tutti il mitico sommergibile C3, con il quale, il 12 marzo del 1948 stabilì, insieme al sommergibilista calolziese Nino Turati, il record mondiale di immersione: 412 metri raggiunti nelle acque del lago di Como davanti al comune di Argegno.

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Ieri sera, giovedì, in molti si sono accomodati nella sala parrocchiale di Malgrate dove il giornalista Marco Corti autore, insieme al compianto Aroldo Benini del libro “Storia di un inventore. Pietro Vassena e il suo C3” (Cattaneo Editore – 1999), ha introdotto la serata.

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Serata che ha visto la proiezione del film su Pietro Vassena “La sfida di un sogno” della regista milanese Daniela Frassoni che racconta, attraverso immagini d’epoca e le voci dei figli di Vassena, la vita del geniale padre che, va ricordato, con la sola licenza di terza media, seppe creare un numero incredibile di brevetti affermandosi in Italia e nel mondo quale inventore e progettista antesignano nel panorama nautico e non solo.

Se la più celebre invenzione di Vassena fu il sommergibile “tascabile”, come venne definito per le ridotte dimensioni, tra le tante, come non ricordare la sveglia trasparente con ingranaggi colorati, una sorta di precursore del moderno “swatch” e i suoi motori fuoribordo Elios.
Ma Pietro Vassena fu anche l’inventore del motore a due tempi, che l’imprenditore bergamasco Rumi lo volle montare su quelle che divennero le mitiche moto Rumi. Fantasia e genio a Vassena non mancavano di certo tanto da spingerlo a realizzare particolari sci galleggianti per poter “camminare” sull’acqua o ancora, la realizzazione del primo aliante/elicottero. Tra gli aneddoti che costellano la vita di Vassena, anche l’invenzione di particolari razzi richiesti dai pescatori di Lecco per “illuminare il lago” nelle nottate in assenza di luna al fine di agevolare il lavoro. “I razzi funzionarono così bene, che uno finì per varcare il confine con la Svizzera, finendo in terra elvetica. Sconfinamento che creò non pochi problemi, soprattutto in quel periodo post bellico. Si sfiorò l’incidente diplomatico, ma la cosa venne risolta quando gli svizzeri ebbero modo di constatare di chi fosse quel razzo”, ha raccontato Niccolò nipote di Pietro Vassena presente alla serata insieme ad un’altra nipote Francesca e al pronipote Paolo.

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Un film coinvolgente e a tratti “emozionante” come ha sottolineato a fine serata il sindaco di Malgrate Flavio Polano, il quale ha fatto sapere di essersi già mosso per “valutare la possibilità di realizzare un museo dedicato a Pietro Vassena. E’ un dovere morale ricordarlo in maniera perenne e l’idea di dare vita ad un museo l’abbiamo. Impresa non facile vista la carenza di spazi e la necessità di un investimento cospicuo. Per questo lancio già da subito un appello a tutti i malgratesi”.

Intanto, per il prossimo anno, in occasione del 50° dalla scomparsa di Pietro Vassena, il sindaco Polano ha anticipato la realizzazione di una mostra permanente, “vedremo strada facendo come realizzarla – ha puntualizzato – da allestire probabilmente presso lo spazio espositivo della Quadreria di Malgrate. Anche in questo caso – ha concluso il sindaco – sarebbe belle che i malgratesi si facciano parte attiva e partecipino alla sua realizzazione”.

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Serata quella dedicata a Pietro Vassena, organizzata dalla Pro Loco di Malgrate, all’interno del ricco programma curato dal comitato LarioEventi e dedicato all’Interlaghi.