Mandello 1988, Dc all’opposizione. E Venini fu eletto sindaco

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Alberto Venini

MANDELLO – Era la primavera del 1988 e a Mandello il clima politico-amministrativo era decisamente caldo. Erano infatti le settimane che avrebbero preceduto la formazione della nuova giunta e l’elezione del nuovo sindaco destinato a succedere al socialista Giacomo Mainetti.

Tutti, o quasi, avevano immaginato che dell’esecutivo avrebbero fatto parte esponenti della Democrazia Cristiana, del Partito socialista e del gruppo Indipendenti e invece le lunghe trattative portarono alla formazione di una coalizione con il Psi, il Pci, gli Indipendenti, Democrazia proletaria e l’unico esponente eletto della lista “verde”, con lo Scudocrociato all’opposizione.

Trovato l’accordo per la coalizione di giunta, per il nome del sindaco la scelta cadde su Alberto Venini, allora cinquantacinquenne, in consiglio comunale dal 1975, già assessore al Bilancio dapprima nella giunta Sforza – dal ’75 al ’78 – poi in quella presieduta dal socialista Elio Panzeri.

Venini avrebbe tenuto per sé anche le deleghe per l’economia e il turismo, mentre vicesindaco sarebbe stato Angelo Bonacina, assessore ai Servizi sociali e allo sport.

Piergiorgio Amati e Lino Gaddi, entrambi del Psi come Bonacina, avrebbero ricoperto l’incarico di assessori rispettivamente ai Lavori pubblici e all’Edilizia pubblica e privata. L’Urbanistica sarebbe andata a Massimo Mautino del Pci, mentre l’indipendente Maria Lidia Invernizzi avrebbe ricoperto la carica di assessore al Bilancio e ai tributi e Angelo De Battista di Democrazia proletaria quella di assessore alla Pubblica istruzione e alla cultura.

Delega per l’ambiente al “verde” Claudio Bianchi, che peraltro non avrebbe fatto parte della giunta.

Quelle settimane di 29 anni fa tornano alla memoria in queste ore dopo la scomparsa a Mandello di Alberto Venini, classe 1933, “el geometra” come lui stesso ha voluto fosse scritto sugli annunci funebri affissi in paese.

Venini, che era un alpino e che alle penne nere ha sempre voluto un gran bene, sarebbe poi rimasto al “timone” del comune di Mandello fino all’inizio del 1991, quando gli sarebbe subentrato Elio Panzeri.

Lunedì 8 maggio alle 15.30, partendo dall’abitazione in via Risorgimento 34, l’estremo saluto. Poi la cerimonia nella chiesa parrocchiale del Sacro Cuore e la tumulazione della salma nel cimitero del capoluogo.