Mandello. Demolizione ex mensa Guzzi, Grazia Scurria assolta

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MANDELLO – La vicenda aveva fatto discutere a partire dal 2012, nel momento in cui l’edificio che sorgeva in via degli Alpini e che in passato aveva ospitato la mensa aziendale della Moto Guzzi, oltre ad avere accolto per un determinato periodo alcune associazioni del paese, era stato abbattuto nonostante il divieto di eseguire i lavori richiesti dalla Casa di riposo, proprietaria dell’area in questione, con la domanda di ristrutturazione del fabbricato e di realizzazione di un’autorimessa interrata a servizio della stessa.

Grazia Scurria
Grazia Scurria

Il divieto di esecuzione dei lavori era stato emesso dal Comune di Mandello per il vincolo monumentale di legge del bene (che aveva più di 70 anni ed era posto nelle immediate vicinanze della chiesa di San Zeno) poiché la Casa di riposo non aveva effettuato la procedura di svincolo e non poteva procedere alla sua demolizione.

Il tentativo dell’assessore di impedire l’abbattimento abusivo era sfociato in una querela per ingiurie e minacce presentata dal titolare dell’impresa Colombo Lilliano Snc, Giorgio Colombo, nei confronti dell’allora assessore all’Urbanistica e all’edilizia privata, Grazia Scurria. La prima udienza si era tenuta nell’autunno di due anni fa.

“Sono sottoposta a un procedimento penale – aveva detto in quell’occasione l’assessore – per avere tentato di impedire l’esecuzione di lavori che non potevano essere effettuati, con in mano tanto di provvedimento. Mi sono difesa e mi difenderò per aver fatto il mio dovere, confidando nella giustizia, come ho sempre fatto”.

Nella giornata di lunedì 3 ottobre il procedimento è giunto a conclusione con il  Giudice di pace Guido Alberto Bagalà che ha assolto con formula piena Grazia Scurria “perché il fatto non costituisce reato”.

demolizione_ex-mensa_casa-riposo-3“Ne sono felicissima – è il primo commento dell’ex assessore, attuale capogruppo consiliare di “Casa Comune per Mandello democratica” – Lunedì è stato davvero uno dei più bei giorni della mia vita. Prima di tutto perché mi sono tolta il peso di un processo penale che mi ha molto amareggiato e, secondariamente, perché il Giudice di pace ha ritenuto, come sostenuto dal mio difensore avvocato Carlo Galli, che ringrazio per la professionalità e l’amicizia con cui mi ha assistito, che non poteva ritenersi minaccia il mio tentativo di impedire una demolizione abusiva di un immobile di oltre 70 anni, per il quale non era stata effettuata la procedura di svincolo monumentale”.

“Nella mia qualità di assessore – aggiunge – ho tentato di evitare la demolizione per far rispettare il divieto di esecuzione dei lavori emesso dall’Ufficio tecnico e non solo non ho commesso alcun reato ma ho semplicemente fatto il mio dovere di assessore. Seppure a distanza di 4 anni dall’inizio del processo sono felice che finalmente la giustizia mi abbia riconosciuto innocente. Ripeto: ho sempre saputo di aver fatto il mio dovere e lunedì, finalmente, lo ha accertato anche il giudice”.