Mandello e l’integrazione tra buon cibo, poesie, racconti e pensieri

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MANDELLO – Il progetto era stato avviato anni fa e a Mandello si è già concretizzato in una serie di iniziative riguardanti ad esempio l’alfabetizzazione di donne straniere, con l’offerta di un doposcuola per ragazzi.

Sono poi stati attrezzati in frazione Rongio un locale biblioteca e spazi per le attività con i bambini, con la presenza di una persona incaricata di prendersi cura dei più piccoli durante lo svolgimento dei corsi di italiano.

Denominata “progetto Iride” e portata avanti per il nono anno dall’Associazione Les Cultures, l’iniziativa ha del resto quale scopo prioritario proprio l’integrazione nel nostro territorio appunto delle donne straniere. Da qui l’idea di proporre una lezione diversa, tutta al femminile, in occasione della Festa della donna.

“Si è trattato di un incontro attivo – spiegano le promotrici – e di una condivisione dell’essere donna comunque e ovunque, con una degustazione di cibo e… di pensieri”.

Essere-donne_Mandello_2015 (4)L’iniziativa aveva altresì un obiettivo didattico-educativo, al pari come detto di altri interventi realizzati nel corso dell’anno e riguardanti la raccolta differenziata, la condivisione delle regole da rispettare nell’utilizzo del nuovo spazio comunale “Don Lorenzo Milani” inaugurato proprio a Rongio lo scorso fine settimana e “Io tra due mondi: da dove vengo, cosa mi manca del mio Paese e cosa amo dell’Italia”.

All’incontro organizzato in occasione della ricorrenza dell’8 Marzo erano  presenti donne (e amiche) di diversi ambiti e con varie competenze. Tra le altre le insegnanti del “progetto Iride”, educatrici che lavorano con i bambini stranieri, operatrici del similare “progetto Penelope” di Lecco, le mediatrici linguistico-culturali Fanta Tiemtore del Burkina Faso e  Brizida Harzenarie dell’Albania e lettrici-attrici del progetto di lettura alle donne straniere della Biblioteca di Lecco, oltre a educatrici che operano nella scuola mandellese con i bambini stranieri, a donne che a  vario titolo si relazionano con gli stranieri e alle donne e ragazze utenti del progetto.

Vi sono stati momenti di scambio informale di letture e di esperienze, insomma una vera e propria palestra dell’integrazione.

Tutte le donne del corso di italiano sono state coinvolte e hanno preparato due piatti unici completi (cous cous e hiassa-riso con pesce) e dolci tipici turchi, oltre a bevande quali il bissap senegalese e il the alla menta. Sulla tavola non è neppure mancato il buon vino rosso, che ben si è accompagnato ai piatti proposti.

“Per le donne protagoniste dell’iniziativa – osservano sempre le responsabili del progetto – mettere a disposizione le loro competenze culinarie è un modo per vedere valorizzate le proprie capacità e ciò ha una forte valenza per la loro autostima in rapporto al contesto di immigrazione”.

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“Le donne presenti – aggiungono – erano state inoltre invitate a pensarsi diverse  per quella sera, a osare con una mise che magari non si sarebbero permesse in un ambito diverso da quella specifica circostanza, di estrema accoglienza e di curiosità verso le diversità. Avevano poi l’indicazione di indossare qualcosa, pur se piccolo, di giallo”.

Alle stesse era stato chiesto: hai qualche testo, poesia o altro che vorresti condividere per arricchire i pensieri intorno al nostro essere donne? Pensa poi  al tuo percorso di vita femminile e di incontri: ci sarà un’occasione per condividere con discrezione questi tuoi flash…

Dalle storie di ciascuna di loro è in effetti scaturito molto, una serie di stimoli e le letture che le donne stesse hanno voluto condividere.

Sul piatto ogni partecipante aveva poi trovato una poesia di Clarissa Pinkola Estés che voleva essere il manifesto che annunciava e sintetizzava lo spirito della serata. “Ho sempre pensato che il te delle signore non sia che un resto di un antico rituale femminile – vi si leggeva – per stare insieme e poter parlare con le viscere, ridere a crepapelle, sentirsi rianimate e poi tornare a casa, dove tutto va meglio”.

A dare uno spunto prezioso a quante hanno voluto raccontarsi sono stati infine i biglietti colorati “Lo stare tra donne” e “Io donna quando”.

DI SEGUITO, ALTRE IMMAGINI DELL’INIZIATIVA PROPOSTA IN OCCASIONE DELLA FESTA DELLA DONNA