Mandello, festa per i 90 anni dell’Ana. “Impariamo tutti a essere Alpini”

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MANDELLO – Gli onori alla bandiera, accompagnati dall’esecuzione dell’inno nazionale, poi l’omaggio ai caduti. Così è entrata nel vivo domenica 11 giugno la cerimonia per i 90 anni degli alpini di Mandello.

Un compleanno importante dopo un cammino iniziato sul finire degli anni Venti del secolo scorso per volontà del colonnello Galdino Pini (che avrebbe poi guidato il gruppo per oltre un trentennio) e di altre penne nere, alcune delle quali reduci dal primo conflitto mondiale.

Un traguardo significativo, caratterizzato da una serie di celebrazioni iniziate in marzo con una serata sulla “grande guerra” e proseguite lo scorso fine aprile con il campionato nazionale Ana di mountain bike ospitato proprio a Mandello.

E domenica erano in tanti a sfilare per le strade del paese, partendo da Molina fino ad arrivare appunto al monumento ai Caduti in zona lago, dove si è svolta la cerimonia ufficiale.

C’erano i gagliardetti dei gruppi Ana del territorio, c’erano gli alpini di Osio con il loro capogruppo Raffaele Poma e una rappresentanza di penne nere giunte sul Lario da Cisternino, in provincia di Brindisi.

C’erano i volontari del Soccorso degli alpini, fiore all’occhiello dell’Ana mandellese e della sezione di Lecco, e gli uomini della Protezione civile. E c’erano, orgogliosi di “indossare” la penna nera, i quattro veterani del gruppo: Franco Raffaldi, classe 1924, Tullio Colombo del 1926, Nello Scenini del ’27 e Gigi De Pellegrin del 1928.

Nel suo intervento il capogruppo Ermes Gaddi, dopo i saluti e i ringraziamenti di rito, ha ricordato come gli alpini  non siano mai venuti meno nella loro storia al compito di prestare un aiuto concreto ogni qualvolta se ne è presentata la necessità. “E’ stato così  – ha detto – ad esempio dopo il devastante terremoto del 1976 in Friuli e in occasione del sisma del 2009 che seminò distruzione e morte all’Aquila. Alcuni nostri soci sono stati protagonisti attivi, con la Protezione civile della nostra sezione, della ricostruzione e continuano tuttora a lavorare e a collaborare con le istituzioni e con le varie associazioni”.

“Con i nostri 190 alpini, ai quali vanno aggiunti oltre 40 amici iscritti, siamo il gruppo più numeroso della sezione di Lecco – ha aggiunto – ma potremmo essere ancora di più considerato che tra Mandello e Abbadia Lariana le penne nere non iscritte sono un migliaio”.

“Voi alpini rappresentate un bene preziosissimo per la nostra comunità – ha affermato subito dopo il vicesindaco di Mandello, Serenella Alippi – Siete sempre davanti nell’aiutare chi è in difficoltà, i primi a correre quando c’è da dare una mano e a dire “presente” in caso di necessità impellenti”.

“E’ attraverso l’opera concreta – ha aggiunto – che voi alpini manifestate la vostra indole e la vostra natura, sempre pronti a fare del bene e fieri di soddisfare le esigenze della collettività, con dedizione e entusiasmo”.

Il vicesindaco ha quindi esortato tutti “a essere un po’ alpini” e reso omaggio alle penne nere “che sono andate avanti nel tentativo di consegnarci un Paese più giusto e più libero e in cui fossero favorite la convivenza civile e la pace”.

Espressioni di ricordo per quanti hanno dato la vita per la patria sono state pronunciate anche da Cristina Bartesaghi, sindaco di Abbadia Lariana. “Il loro desiderio – ha specificato – sarebbe certo stato quello di tornare un giorno in famiglia e riabbracciare i propri cari, perciò il loro grido e i loro ideali di giustizia ci devono spronare e esortare a fare sempre del nostro meglio, senza mai dimenticare che gli alpini non amano parlare ma fare”.

La conferma della volontà delle penne nere di aiutare chiunque sia nel bisogno è arrivata dal vicepresidente vicario dell’Ana di Lecco, Mauro Farina, presente a Mandello con alcuni consiglieri sezionali. “Siamo uomini di pace – ha detto – e di azioni concrete. Così di recente abbiamo predisposto un progetto che si propone di andare incontro alle esigenze di un allevatore di Visso, uno tra i comuni delle Marche colpiti dal terremoto dello scorso anno”.

“Purtroppo la burocrazia ci sta ostacolando come spesso accade in questo nostro Paese – ha aggiunto Farina – Il progetto in questione ha la copertura finanziaria, ma è bloccato perché manca una firma e ciò è assurdo”.

Poi il commosso ricordo di Luigi Bossi, scomparso di recente, che fu anche vicepresidente della sezione Ana di Lecco. “Era soprattutto un amico di tutti noi – ha sottolineato – e una persona davvero degna di portare il cappello alpino”.

Alla cerimonia al monumento ai Caduti è seguita la celebrazione della messa nella chiesa arcipretale di San Lorenzo. A officiare il rito don Ambrogio Balatti. All’omelìa il sacerdote ha elogiato gli alpini. “Voi avete il senso della fraternità e della solidarietà – ha detto – e la vostra è la strada giusta, che noi tutti dovremmo imparare a percorrere”.

Toccante, a conclusione della celebrazione eucaristica, il momento in cui l’organo dell’arcipretale ha intonato il Signore delle cime. La lettura della preghiera dell’alpino, poi il congedo. Tra abbracci e strette di mano.

DI SEGUITO, NEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI CLAUDIO BOTTAGISI, LE IMMAGINI DELLA FESTA ALPINA DI DOMENICA 11 GIUGNO PER I 90 ANNI DEL GRUPPO ANA DI MANDELLO