Mandello, festa per i 90 anni di Cantoni. “Fortunato a esserci arrivato”

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Il sindaco Riccardo Fasoli consegna a Enrico Cantoni la targa dell'amministrazione comunale.
Il sindaco Riccardo Fasoli consegna a Enrico Cantoni la targa dell’amministrazione comunale.

 

MANDELLO – Una serata per i suoi primi novant’anni, aperta dalla proiezione di un filmato che ha ripercorso il suo cammino accanto a quello della Casa dell’Aquila e chiusa, come per ogni compleanno che si rispetti, con una grande torta su cui, appena sotto l’immagine della mitica Otto cilindri da Gran premio rigorosamente con il numero 90, spiccava la scritta: “A Enrico Cantoni, un ragazzo di Olcio che ci ha resi fieri nel mondo!”.

Una serata di ricordi e testimonianze, tutta dedicata “a un uomo grande e al tempo stesso semplice, a un signore con la esse maiuscola” come il sindaco di Mandello, Riccardo Fasoli, ha definito Cantoni introducendo la festa, perché quella di venerdì  28 ottobre al cineteatro “Fabrizio De Andrè” voleva essere ed è stata soprattutto una festa.

“Era mio vicino di casa – ha detto sempre il primo cittadino – e di lui sapevo che aveva il “casello” ai Saioli. Ecco, io Enrico Cantoni l’ho conosciuto così…”. E a Oscar Malugani, conduttore della serata, che gli chiedeva cosa significasse avere una Guzzi, il sindaco ha risposto: “ Vuol dire entrare in un mondo fatto di passione e di lavoro. E poi una Guzzi è qualcosa di diverso da tutte le altre moto”.

Poi via al video che, come detto, ha “raccontato” Cantoni, prima che sul palco del “De Andrè” lo stesso progettista dello storico staff tecnico della Casa dell’Aquila di cui facevano parte anche l’ingegner Giulio Cesare Carcano e Umberto Todero ricordasse alcuni tra i più significativi momenti dei suoi anni vita vissuti in Guzzi e di come venne concepita l’idea di costituire un reparto corse all’interno dello stabilimento mandellese.

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“Avevo appena compiuto 14 anni quando sono entrato in Guzzi – ha detto – e il mio primo incarico fu al magazzino ricambi. Imparai quasi a memoria i numeri di catalogo di ogni pezzo che entrava o usciva da lì… Com’è ora festeggiare i 90 anni? Forse il segreto è non contarli, gli anni, ma certo è bello tagliare questo traguardo e soprattutto posso dirmi fortunato di esserci arrivato con la testa a posto”.

Sul palco sono saliti quindi Angelo Balzarotti e Pino Todero, legati a filo doppio al mondo Guzzi. Il primo, figlio di quel Ferdinando “Nando” Balzarotti che conquistò la prima vittoria con la Guzzi Gambalunga, ha ricordato come suo padre seppe aggiudicarsi una dopo l’altra una serie di gare in sella proprio a quella motocicletta da competizione. E Pino Todero, figlio di Umberto, parlando del padre ha detto: “A casa lo si vedeva qualche volta. La Otto cilindri? Se ne sentiva parlare come qualcosa di misterioso e in effetti tale è rimasta, perché la sua vita nel mondo delle corse è stata molto breve”.

Enrico Cantoni sul palco del "De Andrè" con il figlio Luca.
Enrico Cantoni sul palco del “De Andrè” con il figlio Luca.

Con Cantoni hanno colloquiato anche Rocco Torri, grande appassionato di motori, Giuliano Agostini e Livio Uderzo. Con quest’ultimo si è parlato in particolare di Omobono Tenni e di Achille Varzi, i due piloti morti nel 1948 per un tragico destino sulla stessa pista di Berna a distanza di poche ore uno dall’altro. “Sono stati un po’ dimenticati – ha osservato Uderzo – e invece è giusto che li si ricordi almeno con una targa”.

Con Eddy Riva e Franco Vercelloni, il primo di Abbadia Lariana l’altro di Mandello, si è invece discusso di bob, disciplina sportiva che si lega a sua volta alla Moto Guzzi perché nella galleria del vento della Casa dell’Aquila furono studiate importanti innovazioni al bob a due che nel 1956 si aggiudicò l’oro alle Olimpiadi invernali di Cortina d’Ampezzo. Riva e Vercelloni sono rispettivamente allenatore e preparatore atletico dei piloti dell’Estonia e sul palco del cineteatro comunale venerdì sera c’era anche un bob a due della squadra estone, ammiratissimo quanto lo Stornello 125 e la Lodola da regolarità a loro volta “ospiti d’onore” della serata.

Di motociclette (e di gare) di regolarità si è parlato invece con Massimo Riva, salito sul palco con il giovanissimo Luca Bongiovanni, 9 anni soltanto, autentica promessa mandellese del motocross, e con Franco Patrignani, rappresentante del Comune di Mandello nell’associazione “Città dei motori”.

Il sindaco Fasoli ha poi consegnato a Enrico Cantoni una targa con il “grazie” dell’amministrazione comunale “per aver contribuito con il suo lavoro e il suo ingegno a rendere famoso Mandello nel mondo”. “Ed è di questi ultimi giorni la bella notizia – ha affermato in conclusione sempre il primo cittadino – che la Regione Lombardia si attiverà per portare avanti il progetto del nuovo museo storico della Moto Guzzi”. E in sala tutti hanno applaudito.

DI SEGUITO, NEL SERVIZIO FOTOGRAFICO DI CLAUDIO BOTTAGISI, LE IMMAGINI DELLA SERATA DI VENERDI’ 28 OTTOBRE AL CINETEATRO COMUNALE DI MANDELLO PER I 90 ANNI DI ENRICO CANTONI