Mandello, il cibo e le donne nella mostra allestita al torchio di Somana

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Uno scorcio della mostra inaugurata venerdì 28 agosto al torchio di Somana.
Uno scorcio della mostra inaugurata venerdì 28 agosto al torchio di Somana.

 

MANDELLO – Due fili delicati e sottili si intrecciano nella mostra inaugurata ieri, venerdì 28 agosto, al torchio di Somana: il cibo e le donne. Il cibo che nutre, le donne che nutrono con il cibo. Prima con il latte al neonato, poi con il cucinare.

Lo spazio che accoglie la rassegna espositiva, che rimarrà allestita fino al 6 settembre, è la cucina, quella povera ed essenziale “ai tempi del camino”.

Nelle culture, soprattutto contadine, donne con la capacità e la sapienza di cucinare con poco o nulla. E anche il libro De gustibus Mandelli presentato in occasione dell’inaugurazione della mostra contiene questa stessa maestria.

Un evento tutto al femminile, verrebbe da dire, considerato che a proporre opere realizzate con le tecniche e i materiali congeniali al loro lavoro – pennelli, matite, fotocamere e terracotta, ma anche materiali comuni come bustine del the, oppure ancora l’arte del ricamo – sono una ventina di donne artiste.

“Nel Gruppo Il Torchio, del resto, siamo quasi tutte donne”, ha detto simpaticamente Luisa Rota Sperti introducendo la cerimonia d’inaugurazione, coincisa anche con la presentazione dell’ottavo quaderno dell’Archivio comunale della memoria dedicato alle ricette della tradizione locale e arricchito da bei disegni di Franco Necchi, “che – come ha sottolineato la stessa Rota Sperti – trasmettono in modo efficace il sapore di Mandello e si sposano al meglio con il contenuto del ricettario”.

 

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“Questa sala espositiva di Somana l’abbiamo nel cuore – ha detto dal canto suo Simonetta Carizzoni, presidente dell’Archivio della memoria – e la mostra che si inaugura oggi è un’efficace conferma della bontà del lavoro svolto dal Gruppo Il Torchio, con le opere esposte che non mancheranno di attrarre gli sguardi dei visitatori”.

Sul significato della mostra e della pubblicazione realizzata appunto nel segno delle ricette della tradizione locale si è successivamente soffermata anche Alis Agostini.

Il “percorso” della mostra scorre armonicamente: dalle iconografie materne della donna portatrice di latte come vita, all’alleanza con la natura. Dalle rappresentazioni dei prodotti primari della cucina contadina – cipolle, aglio, castagne, pere ruggini, zucche, pannocchie e girasoli  – fino ai fichi d’India. E ai pesci. Infine il cesto del pane a legare passato e futuro e tutti i popoli della terra con la sua potente simbologia.

“Dalle bidonville dell’Africa – spiegano i promotori della mostra – ecco una maternità tra i rifiuti e gli occhi spalancati, senza bocche da nutrire, dei bambini e delle loro mamme nel Nepal, due storie da non dimenticare. Simile a loro la piccola malgascia con il suo pezzo di pane, una storia da raccontare “.

“Occhi di altri bimbi – aggiungono – potranno forse contemplare un mondo nuovo se davvero il problema di “nutrire il pianeta” fosse nel cuore di tutti”.

DI SEGUITO, LE IMMAGINI DELL’INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA AL TORCHIO DI SOMANA