Mandello: il Comune fa i conti con un altro “taglio” di 50.000€

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Massimo Tagliaferri fotografato al teatro "De Andrè" di Mandello in occasione della Festa dello sport dello scorso anno.
Massimo Tagliaferri fotografato al teatro “De Andrè” di Mandello in occasione della Festa dello sport dello scorso anno.

MANDELLO – La vicinanza del consiglio comunale a Paolo Farina, esponente di minoranza e candidato sindaco alle elezioni del 2010, per la scomparsa di suo padre Remo, del quale oggi pomeriggio verranno celebrati i funerali nella chiesa arcipretale di San Lorenzo.

Poi il “grazie” di Mandello e idealmente di tutta la comunità locale a Massimo Tagliaferri, grande protagonista in queste ultime settimane di uno tra gli eventi sportivi più incredibili nel panorama internazionale, il Tor des Geants.

All’endurance trail che si disputa in Valle d’Aosta sulla distanza dei 330 chilometri l’atleta mandellese ha conquistato un meraviglioso ottavo posto assoluto ed è stato il primo lombardo (dunque anche il primo lecchese) a tagliare il traguardo dopo qualcosa come 85 ore e 34 minuti di corsa.

E’ iniziata con queste due comunicazioni la seduta di ieri, martedì 30 settembre, del consiglio comunale di Mandello. A esprimere sentimenti di cordoglio a Farina e a sottolineare la grande impresa di Tagliaferri è stato il sindaco, Riccardo Mariani. Dopodiché l’assessore al Bilancio, Fabio Marcelli, ha relazionato in merito alla ricognizione sullo stato di attuazione dei programmi e sulla verifica degli equilibri finanziari relativi all’esercizio 2014.

“E’ un procedimento – ha spiegato – dettato dall’esigenza di valutare  se le previsioni proiettate al 31 dicembre dell’anno in corso sono tali da consentire il mantenimento dell’equilibrio in atto”.

Fabio Marcelli, assessore al Bilancio.
Fabio Marcelli, assessore al Bilancio.

“Il fatto è – ha aggiunto – che soltanto lo scorso mese di luglio avevamo messo mano a una sensibile revisione del bilancio di previsione approvato nel dicembre 2013 con normative già l’estate scorsa non più in vigore e con l’esigenza di intervenire in particolare sulle parti riferite alle entrate. Questa verifica, che arriva dopo tre quarti di esercizio, perde dunque molto del suo significato e in ogni caso non sono stati riscontrati motivi di squilibrio tali da far prevedere l’assunzione di eventuali possibili provvedimenti”.

“Occorre piuttosto prestare attenzione – ha concluso l’assessore – ai ripetuti tagli dei trasferimenti”.

Posta dunque in votazione, la delibera è stata approvata con il voto favorevole dello schieramento di maggioranza e l’astensione degli esponenti di minoranza di Pdl-Lega e della lista “Il paese di tutti”.

Qualche polemica in più è scaturita dalla successiva voce all’ordine del giorno, riguardante una nuova variazione sempre al bilancio di previsione in conseguenza dell’ennesimo taglio (in questo caso di 50.000 euro) relativo ai trasferimenti dello Stato sui fondi di solidarietà.

“Questo taglio impoverisce ulteriormente la capacità amministrativa del nostro Comune – ha detto Francesco Silverij – e di conseguenza il nostro gruppo voterà contro. Questa variazione di bilancio è infatti la diretta e inevitabile conseguenza di un provvedimento politico del Governo”.

In precedenza Maria Lidia Invernizzi, capogruppo del “Paese di tutti”, aveva invece annunciato l’astensione del suo gruppo.

L’ultimo atto della prima seduta di consiglio dopo la pausa estiva è stato rappresentato dall’illustrazione dei provvedimenti conseguenti a un procedimento di mediazione relativo all’acquisizione di un’area adiacente alla stazione di servizio della Superstrada 36 in frazione Maggiana.

Tutto era nato da un accordo stipulato nel 2002, quando sindaco era Giorgio Siani, tra il Comune e una famiglia mandellese per la cessione di terreni su cui andare a realizzare opere di collegamento appunto con la Statale 36. La relativa convenzione era stata peraltro approvata dalla giunta (e mai portata in consiglio comunale) soltanto nel marzo del 2005, a pochi giorni dal voto amministrativo.

Il procedimento di mediazione destinato a chiudere la vicenda prevede che alla famiglia proprietaria dei terreni in questione venga corrisposta la cifra allora pattuita, ossia poco meno di 8.000 euro, cui vanno aggiunti i costi del frazionamento e dell’atto notarile.